La cessione della rete di Tim a Kkr per 18 miliardi di euro è stata definita da Pietro Labriola un traguardo, ma anche un punto di partenza. L’operazione, infatti, ha creato due società distinte: Fibercop, che gestisce le infrastrutture di rete digitale, e la nuova Tim, che avrà 16.700 dipendenti, 14,5 miliardi di ricavi attesi nel 2024 e un margine operativo di 3,75 miliardi di euro. Si tratta della fine di un percorso durato due anni e mezzo, che aveva l’obiettivo di generare una riduzione dell’indebitamento per consentire all’azienda di competere in maniera più efficace.
E Labriola, che ha smentito le indiscrezioni di dimissioni, è pronto a realizzare il piano che dovrebbe consentire a Tim di tornare a crescere. Le sfide più grandi? La (mancata) cessione di Sparkle e un quadro regolatorio che, secondo Labriola, porta le aziende del settore a uno squilibrio «insostenibile» tra costi e ricavi.
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