Menu per Pasqua, i consigli degli chef stellati

Uova, agnello, carciofi e colomba star incontrastate del pranzo pasquale degli italiani. Gli chef stellati consigliano i prodotti made in Italy e la tradizione: più genuini ed economici

Quest’anno la Pasqua avrà il sapore della tradizione. Addio a ricette esotiche o sperimentazioni stravaganti: sulla tavola pasquale vince la cucina della nonna, piatti preparati con ingredienti naturali, meno costosi e, soprattutto, made in Italy. È quanto consigliano i masterchef che, non volendo rinunciare a gusti e sapori unici, riscoprono la cucina tradizionale. Dallo studio promosso da Polli Cooking Lab, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana che ha intervistato 110 illustri chef nazionali, emerge che il 71% di loro ha scelto per Pasqua un menù ispirato alla cucina tradizionale con prodotti nazionali rivisitati per l’occasione. Complice di questa scelta è, per il 36% degli chef stellari, l’ottimo rapporto qualità/prezzo dei classici ingredienti made in Italy, ma anche il fatto che un menu di questo tipo trasmette sicurezza (49%) e dà l’idea di festa (41,5%).Sulle tavole degli italiani le star saranno quindi uova, agnello, carciofi e colomba (69%), pasta fatta in casa (43%), ragù di carne (39%) e contorni di verdure di stagione (45%), ma anche sottoli, funghi, pomodori, filetto; diminuisce, invece, l’utilizzo di zafferano (46%), tartufo (33%) e fois gras (29%).Anche il brindisi sarà fatto “all’italiana”: il pranzo pasquale sarà infatti accompagnato da vini nostrani. Quest’anno si brinderà quindi con Amarone (51%), Moscato (46%), Barolo (37%) e si consumerà meno champagne (20%) e super alcolici (13%). Bandito lusso e prodotti non genuini, il pranzo pasquale ideale è quello che vede tornare la nonna tra i fornelli, per cucinare o per ricordarci le vecchie ricette.

LA PAROLA AGLI CHEF:

Matias Perdomo, del ristorante al Pont De Ferr di Milano: “Per la Pasqua si segue la tradizione: agnello e capretto non devono mancare. Le verdure sono indispensabili per arricchire le portate, così come nella torta pasqualina, ripiena di carciofi verdure, ricotta e uova, racchiusa in sfoglie di pasta sottili. Nella tradizione veniva fatta con 33 strati di pasta in omaggio agli anni di Cristo. E’ ottima anche fredda, così che risulta ideale per la scampagnata di Pasquetta”.

Rosanna Marziale, chef del ristorante “Le Colonne” di Caserta: “Punterò sulla minestra marinata, è un classico del periodo pasquale. Viene preparata con sette tipi di verdure diverse, all’interno contiene pezzettini di cotica, costina e piede di maiale. Lo realizziamo con un brodo di formaggio e non di pollo come si usa in provincia”. Secondo lo chef stellato a pranzo non può mancare la Laticauda, detta anche ‘coda chiatta’. “E’ un tipo di pecora che si trova nel matese. La sua carne risulta essere meno grassa di un agnello normale perché tutto il grasso viene trattenuto nella cosa, che viene mozzata”. Per il dolce, Marziale ha pensato a una rivisitazione della pastiera. “E’ fatta con il grano cotto, quello che si usa per la pastiera dolce, però ripieno di salumi e formaggi, come se fosse gratinato al forno. Lo inseriamo come assaggio, fa parte della tradizione locale ed è un piatto tipico della zona di Marcianise”.

Arcangelo Dandini, chef de L’Arcangelo di Roma. Per il cuoco stellato la costruzione del menu pasquale gira intorno a tutta una serie di piatti che hanno a che fare con il territorio e la tradizione. “Non possono mancare di certo l’agnello e l’abbacchio. Il menu si articola intorno alle uova perché sono segno della rinascita, ad esempio si può fare una leggerissima stracciatella con uova in brodo di pollo e delle palline di pecorino soffiate che vengono leggermente fritte”. Sempre con le uova, Dandini propone un piatto tipico della cucina romana: le ‘Uova di Quaresima’. “Vengono abbinate a fettate di erbe aromatiche che arricchisco con pecorino e menta romana rinvenute in una tazza di pomodoro”. Nella capitale, Dandini ricorda che il pranzo di Pasqua comincia dalla colazione, “con pizze cresciute semisalate o semidolci, condite con verdure in conserva. Uova sode con la famosa corallina romana (salame di suino con un tocco di grasso all’interno). Le pizze cresciute, una sorta di pan di Spagna ma meno dolce. Carciofi sott’olio, olive sott’olio, olive in salamoia e olive di Gaeta”. Infine, non possono mancare due classici della cucina pasquale. “L’agnello è il piatto tipico, lo si può preparare in un brodetto di verdure con le uova. Per i dolci sono indicati in particolare quelli secchi e le colombe classiche.”

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