Li chiamano beni intangibili, ovvero tutti quegli asset non monetari e privi di consistenza fisica (come contratti, brevetti e diritti d’autore) ma con un valore che può arrivare a decine, se non centinaia milioni di dollari. Secondo Brand Finance, che ogni anno stila una classifica sulle più grandi aziende del mondo in base al valore delle loro beni immateriali – la Brand Finance Global Intangible Finance Tracker (Gift) – è Microsoft la società più ricca al mondo sotto questo punto di vista.
Nei mesi del Covid-19, quando un software come Microsoft Teams è stato integrato nella vita aziendale di molte organizzazioni locali e globali, mantenendo l’economia a galla, la multinazionale di Redmond è arrivata a sfiorare i 2 miliardi di dollari di patrimonio immateriale, diventando l’azienda più intangibile al mondo. Scivola al secondo posto Apple, seguita dalla Saudi Aramco e Amazon.
Secondo Brand Finance, negli ultimi due anni di pandemia il valore dei beni immateriali globale è cresciuto di quasi un quarto (il 23%), arrivano a toccare i 74 miliardi di dollari rispetto ai 61 miliardi del 2019. A sorprendere ancora di più è, però, la crescita astronomica di questa industria, che nel 1996 valeva “appena” 6 miliardi (+1145% in 25 anni). Con questo tasso di crescita, si legge nel report di Brand Finance, entro il 2050 questo settore potrebbe valere 1 milione di miliardi di dollari ($1.000.000.000.000.000).
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