C’era preoccupazione a inizio anno per il mondo del cinema, in vista dei risultati del botteghino previsti per il 2024: la ripresa mostrata negli ultimi dodici mesi, infatti, rischiava di essere vanificata dai ritardi e cambi in calendario dovuti agli scioperi dei sindacati sceneggiatori e attori, che hanno costretto Hollywood a ripensare le sue uscite con pesanti ripercussioni soprattutto per il box office della prima parte del 2024.
Invece, grazie a risultati per certi versi inaspettati, il bicchiere è mezzo pieno. Secondo un’analisi del Sole 24 Ore basata su dati Cinetel, infatti, segnalano un trend positivo: fino ad ora sono stati incassati 110,9 milioni di euro al botteghino italiano, +25% rispetto al 2023, con 15,8 milioni di spettatori, ovvero il +27% rispetto ad un anno fa. Il gap con il 2019, ovvero l’ultimo anno prima della pandemica (e uno da record per giunta) c’è ancora ma si sta riducendo sempre più: erano stati incassati a questo punto 148 milioni di euro con 22,8 milioni di presenze, ma conforta la ripresa.
Il botteghino è dominato da film internazionali come Dune – Parte 2 e Povere creature!, ma gran parte del risultato è dovuto alle produzioni locali. L’analisi sottolinea infatti che dal 1 gennaio fino al 10 marzo 2024 i film italiani hanno portato nelle casse 31,8 milioni di euro (28,7% del totale) con 4,6 milioni di persone, non distante dai 36 milioni del 2019 (24,32%). Lontani i livelli del 2018, quando gli incassi italiani segnavano 50 milioni di euro e 7.8 milioni di presenze, ma la forbice sembra ridursi sempre di più.
“Il cinema italiano – ha commentato il presidente di Anica Francesco Rutelli – è a metà della strada del cambiamento, dopo la profonda crisi Covid, come produzioni, creatività, rapporto con il pubblico. La filiera è più che mai integrata in termini di mercato, tra film e serie, sala, streaming, tv, fruizione sul web». La capacità di innovazione e adattamento delle industrie, ha aggiunto, ha però bisogno di “regolazione e nei tempi burocratici: incentivi stabili controllati con trasparenza e rigore, regole che non cambiano di frequente o restano sospese creando incertezza, favorendo Paesi concorrenti, allontanando investitori esteri e facendo rimandare progetti nazionali”. Le sale in questo senso aspettato la nuova legge sul tax credit annunciata dal MiC, per continuare a far tornare il cinema in Italia su grandi livelli.
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