Crisi d’impresa: sempre più aziende accedono alla composizione negoziata

Secondo il primo Osservatorio di Unioncamere-Infocamere sul tema, nei primi sei mesi dell’anno si è registrato un +53,5% sul percorso che permette di anticipare l’emersione delle crisi d’impresa

Crisi d'impresa: sempre più aziende accedono alla composizione negoziata© Shutterstock

Far emergere la crisi d’impresa prima che sia troppo tardi, permettendo agli imprenditori delle aziende in difficoltà economico-finanziarie di avviare un percorso di risanamento in un momento in cui ci sono più chance di successo. Il nuovo percorso extragiudiziale introdotto a novembre del 2021 sembra dare i suoi frutti.

Nei primi sei mesi del 2024 il numero di richieste di accesso alla composizione negoziata è aumentato del 53,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se la tendenza di questi primi mesi sarà confermata, entro la fine di quest’anno le istanze raggiungeranno un aumento del 60%.

I dati sono contenuti nel Report dell’Osservatorio crisi d’impresa di UnioncamereInfocamere, che ha analizzato per la prima volta tutte le procedure concorsuali dal 2021 a giugno 2024.

Come evidenziato in un articolo del Sole 24 Ore, a oggi sono 167 le imprese che hanno trovato un percorso di uscita dalla crisi, mentre i posti di lavoro salvaguardati sono già 8.250. La percentuale di imprese che è riuscita a individuare un percorso di risanamento è stata di circa il 22% nel 2023 e del 18% nel primo semestre 2024.

Secondo il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, se continuerà anche in futuro, “il percorso contribuirà ad alleggerire il carico di lavoro dei tribunali”, oltre a “velocizzare e snellire così i tempi della giustizia”. Il ricorso alla composizione negoziata dovrebbe essere ulteriormente valorizzato dal decreto correttivo al Codice della crisi, che potrebbe essere approvato definitivamente nelle prossime settimane. Questa norma introdurrà diverse novità, tra cui la transazione fiscale, tentando di trovare nuove soluzioni anche sotto il punto di vista del rischio del deterioramento del credito bancario.

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