A Dubai la tassa di soggiorno finanzia l’Expo

Si chiama “tourism dirham” e la pagheranno tutti coloro che alloggiano almeno una notte in una stanza di albergo. Obiettivo: rientrare degli oltre 8,7 miliardi di dollari previsti per l’appuntamento del 2020

Dubai ha stimato in 8,7 miliardi di dollari il totale, tra costruzione delle infrastrutture e spese di marketing e promozione, necessario per Expo 2020. Una cifra notevolissima che il Paese arabo spera di mettere insieme, almeno in parte, con la nuova tassa che pagheranno i turisti, la cosiddetta “tourism dirham”. Applicata a tutti gli ospiti che alloggiano per almeno una notte in una stanza di albergo e in una casa vacanza, la tassa andrà da 10 a 20 dirham ovvero da 1,9 a 5,5 dollari a notte a seconda dell’hotel in cui si pernotta. Se negli alberghi a cinque stelle la tassa sarà pari a 20 dirham (5,5 dollari) a notte e in quelli da quattro e tre stelle sarà di 15 (4,1 dollari) e 10 dirham (2,72 dollari) a notte, negli hotel a due e a una stella si pagheranno 10 dirham (1,9 dollari) a notte.

Secondo il Dipartimento per il Turismo e il Commercio di Dubai, nel 2013 611 hotel della capitale hanno ospitato 11 milioni di turisti, rispetto ai 9,96 milioni nel 2012 e l’emirato prevede di ospitarne 20 milioni nel 2020.

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