Il governo italiano sta studiando il possibile allineamento delle accise, sostanzialmente aumentando quelle del diesel fino a pareggiare il livello della benzina, anche se le promesse iniziali dei programmi elettorali escludevano eventuali rialzi e addirittura prospettavano la cancellazione delle stesse accise.
L’intervento, secondo le associazioni del settore, farebbe aumentare il prezzo del diesel di 11 centesimi al litro. L’ipotesi di incremento, definito “necessario e inevitabile” dal think tank indipendente italiano Ecco dedicato alla transizione energetica e al cambiamento climatico, ha scatenato immediatamente diverse reazioni e polemiche all’interno del mondo dell’autotrasporto, che non si attendeva questa novità inserita inaspettatamente nel Piano strutturale di bilancio (Psb).
In particolare a proposito della manovra finanziaria Assotir, l’associazione a tutela delle imprese di autotrasporto, è intervenuta immediatamente per denunciare la gravità della situazione dal suo punto di vista: “Per il settore, lo stop allo sconto sulle accise del gasolio si traduce in una stangata da oltre 350 milioni di euro l’anno”, ha dichiarato il segretario generale, Claudio Donati. “Sarebbe un salasso ingiustificato, del tutto iniquo”, ha continuato Donati, “ma oltretutto non possiamo fare a meno di ricordare che alla vigilia elettorale le forze dell’attuale maggioranza avevano addirittura promesso di ridurre il costo delle accise”.
La presidente nazionale di Assotir, Anna VitaManigrasso, ha aggiunto che questa ipotesi “conferma che l’autotrasporto viene considerato come un settore da spremere ogni volta che se ne presenta l’esigenza. È una triste coincidenza il fatto che moltissimi addetti del settore, in queste settimane, stiano ricevendo gli ordini di pagamento del contributo all’Art (l’Autorità di Regolazione dei Trasporti) relativo al 2024, nonostante l’autotrasporto sia stato escluso da tale obbligo, con un’apposita norma approvata lo scorso anno”.
Le precisazioni del governo
Le polemiche innescate sul Piano strutturale di bilancio hanno portato il governo italiano a fare chiarezza e a spegnere, almeno per il momento, le polemiche. L’esecutivo, in linea con il Pnrr e le raccomandazioni dell’Ue – si spiega in spiega una nota del Ministero dell’Economia – deve adottare misure per ridurre i sussidi ambientali dannosi e “in questo contesto, rientrano anche le minori accise che gravano sul gasolio rispetto a quelle sulla benzina”.
Il Mef, quindi, non starebbe necessariamente lavorando a un aumento delle accise sul diesel. “L’intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due”. Si starebbe quindi ragionando su una soluzione intermedia, che mantenga invariato il totale delle accise.
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