Con il costo della vita in aumento, per molte famiglie italiane la casa diventa un traguardo sempre più arduo. Circa 980 mila famiglie esprimono una domanda reale e sostenibile per l’acquisto di un’abitazione, mentre oltre 580 mila trovano più gestibile l’affitto. Questi numeri sono il risultato dell’analisi del 17° Rapporto sull’Abitare 2024 di Nomisma con il supporto di Crif, presentato a Roma, che evidenzia una crescente difficoltà di accesso al mercato immobiliare, sia per l’acquisto sia per l’affitto.
Secondo i dati di Nomisma, solo 700 mila compravendite si concluderanno entro il 2024, a fronte di una domanda d’acquisto di 3 milioni di famiglie. Tuttavia, la sostenibilità economica resta un ostacolo per molti, con il 60% delle famiglie in cerca di abitazione che si orienta verso l’affitto, rispetto al 56% del 2023.
Questa tendenza è dovuta sia alla crescita dei prezzi degli immobili sia alle difficoltà a ottenere mutui adeguati. Nonostante il crescente interesse per la casa come investimento e spazio di vita, l’offerta non riesce a soddisfare le esigenze, specialmente nel settore degli affitti a prezzi accessibili. La scarsità di alloggi in affitto a canoni sostenibili è accompagnata da una maggiore cautela dei proprietari, che temono i rischi connessi alle locazioni tradizionali. Solo l’11% delle famiglie con più proprietà intende mettere le proprie abitazioni in affitto a medio termine.
Sul fronte del finanziamento, la situazione offre qualche segnale di miglioramento. Le famiglie disposte a richiedere un mutuo sono passate dal 77,9% del 2023 al 75,6% del 2024, mentre il volume erogato per i nuovi mutui si è stabilizzato a 19,8 miliardi di euro nel primo semestre del 2024, con una riduzione meno accentuata rispetto all’anno precedente (-4,9%). La percentuale di famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate è scesa al 4,3% rispetto al 6% del 2023, anche se permane il timore di non riuscire a rispettare i propri impegni. Tuttavia, per molte famiglie la proprietà resta un obiettivo rimandato: l’affitto si conferma una scelta obbligata, in attesa che le condizioni economiche e di credito migliorino.
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