Il settore fieristico italiano chiude il 2024 con risultati straordinari, consolidando il proprio ruolo strategico per il made in Italy e per l’economia nazionale. Con 831 manifestazioni svolte durante l’anno, le fiere hanno attratto circa 18 milioni di operatori (+6,1% rispetto al 2023), di cui oltre 1,3 milioni provenienti dall’estero (+4,2%). Questi dati emergono dall’indagine pre-consuntiva di Aefi, l’Associazione esposizioni e fiere italiane, presentata a Milano in occasione della seconda Conferenza nazionale export e internazionalizzazione delle imprese, promossa dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.
L’impatto economico delle fiere italiane è significativo: si stimano 22,5 miliardi di euro di ricadute sul territorio e un valore aggiunto di 10,6 miliardi di euro, pari allo 0,7% del Pil. Numeri che confermano la capacità del sistema fieristico di generare valore non solo per le imprese partecipanti, ma anche per le comunità locali.
“Occorre una piattaforma comune per promuovere le nostre manifestazioni all’estero”, ha commentato Maurizio Danese, presidente di Aefi, sottolineando come questi risultati ribadiscano il ruolo strategico delle fiere a supporto dell’export italiano, evidenziando al contempo la necessità di rafforzare le sinergie tra pubblico e privato. “Non possiamo perdere l’occasione di avere eventi proprietari nelle aree strategiche del mondo, come vettori di bandiera per il made in Italy, secondo brand al mondo per qualità percepita”.
Fiere: un moltiplicatore di business per le imprese espositrici
Dal punto di vista settoriale, il comparto sport, hobby e intrattenimento guida la classifica, seguito da tessile e abbigliamento, food & beverage, agricoltura e zootecnica. Sul fronte geografico, la Lombardia si conferma leader per numero di manifestazioni, sia nazionali che internazionali, rafforzando il proprio ruolo di hub fieristico.
Le prospettive per il 2025 appaiono altrettanto promettenti: il calendario prevede 866 manifestazioni (+4,2% rispetto al 2024), di cui 261 internazionali, 205 nazionali e 400 locali o regionali. Una crescita che testimonia la capacità di adattamento e innovazione del settore fieristico italiano, sempre più orientato a consolidare la propria leadership globale.
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