Altri 2,5 miliardi per rilanciare l’occupazione in Italia

Fondi strutturali dell’Unione europea permetterebbero sgravi fiscali in caso di assunzione di categorie sociali deboli e di giovani qualificati per l’innovazione tecnologica delle imprese

Assunzioni mirate per sfruttare fino a 2,5 miliardi di fondi europei ancora non spesi e rilanciare l’occupazione. È questo uno dei piani allo studio del governo Renzi che, sull’esempio del precedente esecutivo Letta, sta preparando il pacchetto di riforme che possa essere accettato dalla Commissione Ue.I fondi strutturali, infatti, non possono essere utilizzati per la riduzione delle imposte; il discorso cambia, se si parla di incentivi alle assunzioni di alcune categorie riconosciute più deboli sul fronte occupazionale (giovani, donne e lavoratori over 50 rimasti senza lavoro). È possibile, dunque, che vegna presentato un bonus fiscale riservato a nuovi assunti che rientrano nelle categorie sociali deboli, ma dedicato anche a giovani qualificati, che possano aiutare le imprese nell’innovazione tecnologica. Il pacchetto da 2,5 miliardi sarebbe pronto; al momento il governo starebbe cercando un accordo con le Regioni per ridistribuire su tutto il territorio nazionale fondi che, inizialmente, erano destinate alle sole Regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia).

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