Apple e Meta multate dall’Unione europea per 700 milioni di euro

Apple e Meta multate dall’Unione europea per 700 milioni© Shutterstock

Apple e Meta, i due colossi americani, sono state multate dall’Unione europea per 700 milioni di euro totali: 500 sono quelli che deve pagare l’azienda fondata da Steve Jobs, 200 quelli a carico di Mark Zuckerberg. L’accusa è di aver violato le regole del mercato digitale. Nello specifico, si fa riferimento al Dma, Il Digital Markets Act. 

Ad Apple è stato intimato di rimuovere le restrizioni tecniche e commerciali che bloccano le informazioni relative ai modi più economici e alternativi per acquistare prodotti digitali al di là dell’Apple Store.

A Meta, invece, è stato contestato il sistema pubblicitario “consent or Pay” (tradotto: consenti o paga) che impone di dare il consenso alla combinazione dei dati personali per la pubblicità personalizzata, pena la sottoscrizione di un abbonamento per ottenere un servizio privo di pubblicità. 

La Commissione europea ha notato che questo modello non offre agli utenti un’alternativa equivalente che utilizzi meno dati personali, come richiesto dal Dma, né consente loro di esprimere un consenso veramente libero.

La risposta di Apple e Meta

Apple e Meta, multate dall’Unione europea per la violazione delle norme che regolano il mercato digitale, non hanno fatto attendere la propria risposta.

Apple ha dichiarato che ricorrerà in appello contro la decisione e pare che anche Meta abbia la stessa intenzione. “La Commissione Europea sta cercando di penalizzare le aziende americane di successo, mentre consente alle imprese cinesi ed europee di operare secondo standard diversi – ha dichiarato Joel Kaplan, Chief global affairs officer dell’azienda di Zuckerberg – Non si tratta solo di una multa; il fatto che la Commissione ci costringa a cambiare il nostro modello di business equivale, di fatto, a imporre una tariffa da miliardi di dollari, obbligandoci a offrire un servizio di livello inferiore. Inoltre, limitando ingiustamente la pubblicità personalizzata, la Commissione sta danneggiando anche le imprese e le economie europee”.

Arianna Podestà, portavoce dell’organo dell’Ue, ha fattoo sapere che ci si è limitati ad applicare quanto previsto della legge e che non sono in atto “negoziati commerciali”. Ha specificato, inoltre, che questo comportamento viene riservato a “tutte le aziende”, senza alcuna distinzione.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata