Un nuovo aumento dell’Iva sarebbe una vera e propria tagliola sui consumi e sulla ripresa economica dell’Italia. L’Ufficio studi di Centromarca calcola che, un ritocco al rialzo della già elevata imposta sul valore aggiunto porterebbe a una riduzione dei consumi pari all’1,8%, la perdita di altri 150 mila posti di lavoro, uno scatto dell’inflazione oltre il 2% e un’ulteriore contrazione del Pil pari allo 0,8%.
PERCHÉ SI PARLA DI AUMENTO DELL’IVA. L’eventuale aumento delle aliquote Iva è previsto dalle clausole di salvaguardia contenute nella legge di Stabilità: se non verranno raggiunti determinati obiettivi di bilancio e di spending review previsti dalla manovra. In tale scenario, gli incrementi partirebbero già dal 2016 e, a regime nel 2018, le aliquote Iva risultanti sarebbero pari al 4%, al 13% (agevolata) e 25,5% (ordinaria), in grado di assicurare un maggior gettito di 21,4 miliardi di euro nel 2018.
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