Le auto elettriche risultano ancora troppo care per gli italiani, che dimostrano un minore interesse verso i veicoli Bev e Plug-in hybrid electric. Aumenta ancora, invece, la percentuale di chi prende in considerazione la motorizzazione diesel o benzina per l’acquisto di un nuovo mezzo ((+2% rispetto al 2024 e +13% rispetto al 2023). L’87%, infatti, non vorrebbe superare il budget di 50 mila euro, ma molte EV sono più costose. Ecco allora che si ripiega sull’ibrido, che registra un +2% rispetto al 2024. I dati emergono dal Global Automotive Consumer Study 2025 di Deloitte, la ricerca periodica che fissa le intenzioni di 31 mila consumatori in 30 Paesi tra cui l’Italia.
“La nuova edizione del nostro report mette in luce le difficoltà del settore automotive attraverso il punto di vista del consumatore”, ha spiegato Franco Orsogna, Automotive Sector Leader di Deloitte. “Il comparto è stato spinto verso una rapida elettrificazione, ma il costo elevato dei veicoli elettrici prodotti dai costruttori europei continua a essere inaccessibile per un’ampia fascia di consumatori, riaccendendo l’interesse per le auto a benzina, diesel e i modelli ibridi. A tal proposito, non stupisce che dalla Germania – che rimane il più grande produttore di auto in Europa – di recente siano arrivate proposte di nuovi incentivi per sostenere l’acquisto di auto elettriche nei Paesi Ue, per competere con la Cina”.
Perché l’acquisto delle auto elettriche è in calo
Nonostante ci sia molta più attenzione al rispetto dell’ambiente, l’inflazione e la mancanza di incentivi pubblici ha frenato il mercato delle auto elettriche (ritenute ancora troppo care).
I consumatori che le comprano, per il primo anno sono spinti più dal pensiero di risparmiare sul carburante che da quello di ridurre le emissioni dannose per il pianeta. Nonostante tutto, però, rispetto ad altri Paesi, l’Italia è molto sensibile alla problematica del surriscaldamento globale. L’interesse per i veicoli Ice (Internal Combustion Engine) è molto più marcato, toccando punte del 60% in Polonia, del 57% in Austria e del 53% in Germania.
La problematica della ricarica
A frenare il mercato delle auto elettriche sono il tempo di ricarica e la mancanza di infrastrutture per effettuarla. Il 51% degli italiani che vogliono acquistare un’auto elettrica preferirebbe ricaricare il proprio veicolo presso la propria abitazione, mentre il 38% ricorrerebbe a stazioni di ricarica pubbliche.
Il 25% pensa, però, che l’installazione del caricabatterie per veicoli elettrici a casa non sia una strada praticabile. Il 39% ritiene che una buona esperienza di ricarica dovrebbe garantire tempi più rapidi, segnalando altri fattori tra cui la facilità d’uso (13%), la sicurezza (12%), l’accessibilità (12%) e il numero di prese disponibili e/o funzionanti (6%). Il 41% è ancora preoccupato per l’autonomia del tempo di guida, il 40% per il tempo di ricarica e il 36% per la mancanza di infrastrutture di ricarica. Il costo per sostituire la batteria, invece, preoccupa in percentuale minore: solo il 35%.
A determinare la scelta di un nuovo marchio sono soprattutto il prezzo, ancora al primo posto con il 56%; la qualità del prodotto, con il 54%, e le caratteristiche del veicolo, con il 49%. Inoltre, otto italiani su dieci preferisce ancora l’interazione con il venditore nelle concessionarie fisiche.
Un italiano su due è ancora poco convinto dei veicoli a guida autonoma, molti preferiscono pagare di più per le funzionalità di connettività avanzate che garantiscono una maggiore sicurezza.
Infine, i consumatori in Italia – oltre a considerare le auto elettriche ancora troppo care – rimangono affezionati alla propria auto: si tratta del 49% che dichiara di farne un uso quotidiano. Di contro, il 37% sarebbe disposto a rinunciare a un’auto di proprietà a favore di soluzioni di Mobility as a service, una percentuale che sale al 42% tra i giovani dai 18 ai 34 anni.
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