Balzelli d’Italia, l’inventiva fiscale è senza limiti – Capitolo 7

Non tutti sanno che…

Di tasse clementi e gradevoli non si può proprio parlare, ma definire le imposte addirittura spietate sembra esagerato… o no? Per Confesercenti le imposte spietate ci sono eccome e ne ha individuate dieci che pesano sulle imprese e le famiglie italiane. Si va dall’imposta regionale che gli studenti sono tenuti a pagare per il diritto allo studio universitario (ma si può tassare un diritto?), alla tassa sulla disoccupazione, la gabella necessaria per partecipare ai concorsi pubblici. E se in Italia si arrivano a tassare anche le tasse (vedi sotto), ebbene sì: le imposte spietate esistono eccome!

CAPITOLO 6 – TASSE IN MASCHERA

CAPITOLO 7 – IMPOSTE SPIETATE1. Tassa sulla disoccupazione. Si tratta della nota tassa per la partecipazione nei concorsi pubblici. Da un decennio si riscontra sempre più spesso nei bandi di concorsi pubblici la c.d. tassa di concorso, che in mancanza di pagamento ed esibizione di avvenuto pagamento, diventa condizione di esclusione dalla procedura concorsuale.2. La tassa sui debiti. L’imposta ipotecaria colpisce la trascrizione, iscrizione, rinnovazione e annotazione eseguite nei pubblici registri immobiliari (le conservatorie dei registri immobiliari), a seguito di atti di compravendita, donazione, successione, iscrizioni ipotecarie e costituzione di usufrutto o altri diritti. Sono obbligati al pagamento dell’imposta ipotecaria coloro che richiedono le formalità e i pubblici ufficiali obbligati al pagamento dell’imposta di registro o dell’imposta sulle successioni e donazioni, relativamente agli atti ai quali si riferisce la formalità. Sono inoltre solidalmente tenuti al pagamento delle imposte tutti coloro nel cui interesse è stata richiesta la formalità e, nel caso di iscrizioni e rinnovazioni, anche i debitori contro i quali è stata iscritta o rinnovata l’ipoteca. 3. La tassa sullo studente. È l’imposta regionale cui lo studente universitario è tenuto per il diritto allo studio universitario.4. La tassa sulle cambiali. Tutte le cambiali sono soggette all’imposta di bollo.5. La tassa sugli emigranti. Le imposte su chi lavora all’estero (con i Paesi con cui non esiste un trattato per evitare le doppie imposizioni) sono analoghe alla “gabella emigrationis” cioé la tassa corrisposta da un emigrante per il capitale che portava con sé.6. La tassa sui tartassati. Sono tassati (con 24 euro per atto) anche i ricorsi, opposizioni e altri atti difensivi presentati per via telematica alle Commissioni tributarie.7. La tassa sui disabili. Su ogni volo aereo dell’Unione Europea si applicherà una tassa di 50 centesimi per passeggero con carrozzina a rotelle. Tuttavia il Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio per i diritti delle persone disabili o con ridotta mobilità nei viaggi aerei – EC N. 1107/2006 adottato il 5 luglio 2006 – impedisce alle compagnie di rifiutare un imbarco per motivi di disabilità o ridotta mobilità. 8. La tassa (occulta) sui carichi familiari. Aumentare il reddito anche di 1 solo euro può costare una perdita per il contribuente fino a 1.254 euro. E’ quanto succede se il reddito del coniuge o del figlio eccede, sia pure di 1 euro, il limite di 2.840,51 € oltre il quale si perde tutta in una volta la detrazione Irpef per carichi di famiglia. Ad esempio, il contribuente con un reddito di 28 mila euro, percepisce uno sconto d’imposta pari a 690 euro per il coniuge e di 564 per 1 figlio, finché sono a carico. Sconti che decadono totalmente se il familiare supera il tetto di reddito fissato dalla legge.9. Ghigliottina fiscale. L’aliquota dell’addizionale regionale Irpef, fissata allo 0,9%, può essere aumentata fino all’1,4% da ciascuna regione. Alcune regioni lo hanno fatto utilizzando il sistema della “progressività per classi”: superato un certo reddito, l’aliquota più alta si applica all’intero reddito; con il risultato che il superamento – anche di un solo euro – di un dato livello di reddito, si traduce in un eccezionale aumento dell’imposta. In Puglia, ad esempio, per un reddito di 28 mila euro si paga lo 0,9% di addizionale regionale, ossia 252 euro. Con un reddito di 28001 si è tassati con l’aliquota dell’1,4%, pagando 392 euro. Insomma, a 1 euro in più di reddito, corrispondono 140 euro in più di addizionale regionale, con un aumento pari al 139%! 10. La tassa sulle imposte. Ma si possono tassare le tasse? In Italia, sì. Un barlume di speranza l’aveva dato con la sentenza n. 238/09 la Corte Costituzionale, circa il diritto al rimborso dell’IVA pagata sulla tassa rifiuti in quanto sia la T.A.R.S.U (tassa di smaltimento rifiuti solidi urbani) sia la T.I.A. (tariffa igiene ambientale): rappresentando una tassa alle stesse non può essere applicata l’I.V.A. (imposta sul valore aggiunto). La sentenza si basa sulla normativa comunitaria (art. 13 paragrafo 1, periodo della Direttiva n. 2006/112/ce Consiglio del 28 novembre 2006 e Sentenza Corte di Giustizia C.E, del 16 settembre 2008 causa C-288/07). Ma nel decreto legge 78/10 convertito nella Legge 122/10 è stata introdotta una disposizione secondo cui la T.I.A. ha una connotazione tariffaria e non tributaria con conseguente pagamento dell’Iva. Secondo stime, sono oltre 16,9 milioni gli italiani interessati alla Tariffa di igiene ambientale, pari al 28,6% dell’intera popolazione. E 1,3 miliardi di euro è l’ammontare dell’Iva fatturata in bolletta.

CAPITOLO 8 – TASSE MACABRE

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