In Italia c’è un settore che, nonostante la crisi, sta crescendo senza sosta: quello della birra. Negli ultimi sei anni le aziende produttrici sono passate da 503 a 871 unità, facendo registrare una crescita del 71%. Complessivamente, dal 2015 al 2017 gli occupati nell’industria della birra sono aumentati del 5% (4.400 occupati in più), più del doppio rispetto all’andamento medio nazionale: nello stesso periodo, infatti, stando ai dati Istat nel nostro Paese l’occupazione è cresciuta di circa il 2%. Sono alcuni dei dati contenuti nella ricerca “Le (insospettabili) professioni della birra” realizzata da Althesys per conto della Fondazione Birra Moretti (costituita nel 2015 da Heineken Italia e Partesa), da cui emerge che il settore è sempre più attrattivo, specie per i giovani. Del resto, che il comparto sia solido lo dimostra anche il fatto che il 50% delle persone è assunto da più di 10 anni e il 33% da almeno cinque anni. Inoltre, dei 3,49 miliardi di euro di valore aggiunto creato dal settore, il 71% (2,47 miliardi di euro) viene destinato alla remunerazione lorda dei lavoratori, sostenendo così l’economia familiare.
Ma chi aspira a lavorare in quest’ambito quali competenze deve avere? Secondo il 18% degli intervistati deve conoscere bene il prodotto e per il 5% l’industry. Molto richieste anche le qualità manageriali (11%), da imprenditore (8%) – e di formazione del personale (14%). Infine, servono specializzazione (9%) e learning agility (8%).
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