Il mercato nautico globale resiste al Covid-19 e, per il secondo anno consecutivo, continua a crescere. È quanto emerge dal report di Deloitte Boating Market Monitor, lo studio di mercato che fotografa tendenze e novità del mercato nautico in Italia e nel mondo. «Nonostante la pandemia e le turbolenze finanziarie legate al nuovo contesto geopolitico, il mercato al dettaglio delle nuove imbarcazioni continua a crescere dimostrando una grande resilienza e dinamicità», afferma il Senior Partner di Deloitte, Tommaso Nastasi, nel presentare il report. «Dal 2014 al 2021, il valore di mercato è cresciuto ad un tasso medio del 10%, raggiungendo un valore complessivo di circa 28 miliardi di euro».
A trainare il trend positivo delle nuove costruzioni sono principalmente le aree geografiche Europa e Nord America, che insieme rappresentano circa il 70% del mercato. Come tipologia di imbarcazioni, invece, circa il 90% del mercato retail globale di nuove imbarcazioni è generato dalle barche a motore e il 10% dalle barche a vela. Positive anche le prospettive per la cantieristica italiana, che ha mostrato grande resilienza di fronte alla pandemia e che, sostenuta dalla ripresa dell’export verso paesi esteri, nel 2021 ha ripreso slancio.
«Dalla nostra analisi emerge che, rispetto al mercato globale, i cantieri italiani sono principalmente focalizzati sulla produzione di imbarcazioni Inboard, che rappresentano circa il 90% della produzione navale nostrana», spiega Nastasi. «In particolare, l’Italia è leader nel mercato globale dei Superyachts, ovvero delle imbarcazioni di lunghezza superiore ai 24 metri/80 piedi. Rispetto agli altri Paesi, l’Italia è saldamente in testa per quanto riguarda gli ordini globali di Superyacht, con circa 520 progetti in Order Book nel 2022», spiega il Senior Partner Deloitte.
Tra le sfide per il settore, invece, rimangono in testa lo sviluppo del business e l’eccellenza operativa. «La domanda potenziale della nautica di lusso è poco penetrata e i cantieri sono ancora legati a modelli tradizionali di “go-to-market”, mentre negli anni gli altri comparti del lusso hanno sofisticato il loro modello di approccio della domanda di mercato effettiva e potenziale. Iniziative strategiche di accelerazione della top line e innovazione del modello di go-to-market potrebbero supportare le aziende del settore nello sviluppo del proprio business, con conseguenti impatti positivi in termini economici», conclude Nastasi.
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