Sembra ormai assodato: l’allargamento del bonus degli 80 euro a pensionati, partite Iva e incapienti non ci sarà, perché mancano i fondi necessari. Ad alimentare questo dubbio è lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che in un’intervista al direttore del settimanale Tempi Luigi Amicone pubblicata oggi, dichiara: “Siamo i primi ad aver fatto il più imponente taglio strutturale delle tasse (il bonus, ndr.) e la più grande operazione di redistribuzione della ricchezza e che sarà confermata anche nei prossimi anni. E spero allargata”.
Anche se il Governo ha ancora quasi un mese e mezzo per trovare i fondi necessari prima di presentare la Legge di Stabilità a inizio ottobre, sembra ormai certo che i 16 miliardi di tagli previsti per il 2015 dalla spending review riusciranno soltanto a garantire i 6.5 miliardi (altri 3,5 dovrebbero essere garantiti da tagli alla spesa considerati permanenti) necessari a coprire il costo del rinnovo del provvedimento che riguarda lavoratori dipendenti con reddito compreso tra gli 8 mila e i 24 mila euro.
Gli spazi di manovra sembrano davvero molto esigui, anche perché l’elenco delle misure, cassa integrazione, ammortizzatori sociali, contratto degli statali ecc., è decisamente lungo. Tanto è vero che sarà difficile anche trovare i 300 mila euro per estendere il bonus almeno alle famiglie numerose con un reddito inferiore ai 50 mila euro, come richiesto da più parti.
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