Anno d’oro il 2014 per Eataly di Oscar Farinetti con 330 milioni di fatturato e un margine operativo lordo di 39 milioni di euro.
Sono solo dati preliminari ricavati dal bilancio della Tamburi Investment Partners (Tip) – la società quotata in Borsa che fa capo a Gianni Tamburi e che l’anno scorso ha rilevato il 20% del gruppo – ma indicativi sull’andamento dell’esercizio concluso da poco.
Nel 2013 il gruppo Eataly aveva realizzato ricavi complessivi per 226 milioni, in crescita dai 185,5 del 2012, un margine operativo lordo pari a 10,87 milioni, in calo dai 13,79 del 2012, e un utile netto di 5,36 milioni, in flessione dagli 8,9 milioni del 2012. Nel 2013, il debito complessivo del gruppo Eataly era passato da 84,27 a 128 milioni, mentre quello bancario era cresciuto da 19 a 40,4 milioni. Il
Ottimi risultati, dunque, anche se l’a.d. Luca Baffigo Filangieri in occasione di un evento a Piazza Affari aveva previsto un fatturato sui 350 milioni e un margine operativo lordo tra i 40 e i 45 milioni. Quanto all’atteso sbarco in Borsa di Eataly, l’ad aveva chiarito: «Probabilmente ci quoteremo quando l’ebitda sarà attorno a 100-150 milioni di euro, anche se i numeri non contano tanto». Obiettivo fissato comunque entro il 2017 con l’apertura di molti nuovi negozi nel prossimo triennio: San Paolo, Parigi, Londra e Mosca, oltre al raddoppio della presenza a New York.
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