Il successo del colosso cinese dell’auto elettrica Byd sta diventando uno dei fenomeni più discussi a livello globale. Dopo aver surclassato Tesla in termini di ricavi, l’azienda di Shenzhen si prepara a scrivere un’altra pagina importante nella sua breve ma impressionante storia: superare Ford nelle vendite annuali.
Anche se molto dipenderà dall’ultimo periodo del 2024, Ford ha finora venduto 3,3 milioni di veicoli nei primi nove mesi, mentre Byd ha registrato un incremento del 36,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 3,25 milioni di unità. Con l’ultimo trimestre dell’anno ancora da archiviare, l’azienda cinese ha tutte le carte in regola per piazzare il sorpasso.
In questo modo porterebbe a termine un’impresa che solo qualche anno fa sarebbe sembrata impensabile: raggiungere i 4 milioni di veicoli venduti, un traguardo che le consentirebbe di entrare stabilmente nella top 10 dei maggiori produttori mondiali, scalzando la storica casa automobilistica americana. Se dovesse davvero superare Ford, l’azienda cinese consoliderebbe la sua posizione come uno dei più forti player del settore a livello globale.
Ma cosa ha reso possibile una crescita così straordinaria? È presto detto: la sua scommessa sull’elettrico. Dal 2022 Byd ha smesso di produrre veicoli a motorizzazione tradizionale, concentrandosi esclusivamente su auto elettriche e ibride. Con una gamma che spazia dalle citycar ai SUV di grandi dimensioni, dalle auto economiche alle hypercar, l’azienda ha saputo attrarre una vasta clientela, offrendo soluzioni per tutti i segmenti di mercato.
La sua capacità di produzione è impressionante e, inoltre, Byd ha investito ingenti risorse in ricerca e sviluppo, al punto da creare una rete di stabilimenti a livello globale, con progetti in paesi come Ungheria e Turchia. C’è poi da aggiungere che Byd è anche uno dei maggiori produttori di batterie al mondo, seconda solo a CATL, e offre soluzioni per i trasporti pubblici, inclusi autobus e treni monorotaia.
Non va poi trascurata l’efficienza produttiva, che le consente di mantenere prezzi molto competitivi: nonostante la crescita vertiginosa, l’azienda ha mantenuto la sua strategia di vendite aggressive, puntando su modelli di qualità a prezzi contenuti, anche grazie alla verticalizzazione dei suoi processi produttivi. Certo, il suo successo non è privo di ostacoli è il primo si può riassumere in una sola parola: dazi.
Negli Stati Uniti Byd non vende ancora veicoli per via delle tariffe che arrivano fino al 102,5% e anche in Europa sono state recentemente imposte delle percentuali che possono arrivare fino al 35%: tutte mosse che mirano a tutelare i produttori locali. C’è però da dire che per quanto riguarda il Vecchio Continente Byd ha giocato d’astuzia investendo in impianti produttivi in Ungheria e soprattutto in Turchia, Paese che ha beneficiato dell’Unione Doganale con l’Ue, che consente al produttore cinese di aggirare in parte i dazi.
Inoltre, l’azienda continua a guadagnare terreno in paesi come il Brasile e il Sud-Est asiatico, dove ha conquistato ampie quote di mercato. Tutta questa strategia la rende una minaccia anche per i giganti automobilistici giapponesi, come Toyota e Nissan, che stanno vedendo erodere le loro quote di mercato, soprattutto in Cina, dove l’ascesa delle case automobilistiche locali è sempre più forte.
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