Ci sono start up che nascono dal nulla e diventano realtà di successo, ci sono imprese che fioriscono all’interno di aziende già affermate e crescono fino a eguagliarne i risultati. Se non addirittura a superarli. È il caso di SisalPay, nata da costola del gruppo Sisal, che in soli dieci anni è arrivata a essere tra i leader del settore dei pagamenti nel nostro Paese. Merito di una spiccata attenzione ai bisogni degli utenti, che ha permesso al gruppo di muoversi con anticipo nello sviluppo del canale di prossimità, oggi un punto di riferimento nelle transazioni degli italiani. Sotto la guida del Ceo Emilio Petrone – manager arrivato in Sisal nel 2008 dopo esperienze, anche oltreoceano, in aziende come Mattel, Sara Lee Corporation, Unilever e Ferrero – il brand SisalPay ha vissuto un’età dell’oro, registrando una crescita annua del 22% (da 1,4 miliardi di euro di transato nel 2008 a 10,2 miliardi nel 2018), creando un business indipendente, centinaia di opportunità di lavoro e oltre 500 prodotti e servizi per i cittadini. Senza dimenticare la partnership con i singoli esercenti, che gli ha permesso di creare una solida rete di 40 mila punti vendita, capace di colmare quel vuoto di servizi andatosi a creare con la riduzione delle filiali bancarie e postali sul territorio.
Negli anni il brand ha conquistato la fiducia di oltre 15 milioni di persone ed è lo stesso Ceo a ripercorrerne le principali tappe evolutive: «In dieci anni siamo diventati un punto di riferimento per gli italiani alle prese con i pagamenti di tutti i giorni. Abbiamo creato da subito una rete capillare per servire al meglio il consumatore, senza farlo deviare dalle sue abitudini», come assolvere alle incombenze quotidiane andando contemporaneamente a prendere un caffè al bar, portando in Italia quel modello statunitense del one-stop-shop fino a poco tempo fa estraneo a una cultura abituata agli orari degli sportelli bancari. «La distribuzione fisica è stata un primo tassello, al quale si sono aggiunti altri filoni importanti di espansione, come quello digitale su cui stiamo investendo molto, o quello dell’offerta, con accordi che ci hanno permesso di ampliare i servizi a disposizione», aggiunge Petrone. «Anche il marketing e la comunicazione hanno da sempre un ruolo cruciale per poter dialogare con il cliente e creare un legame, perfino emotivo, che oggi ci porta a essere uno degli attori leader che guidano il mercato». Il primato di questo brand, oggi il più conosciuto nel canale di prossimità, non può essere stato conquistato solo attraverso un attento lavoro di comunicazione (che di recente ha portato anche a un restyling grafico), ma anche alla pubblica utilità e semplicità d’uso dei servizi offerti. Non a caso SisalPay risulta essere il canale preferito dagli italiani per dialogare con la Pubblica Amministrazione: oltre un pagamento su quattro (il 28%) avviene sulla rete SisalPay. Sono più di 200 milioni le transazioni che passano annualmente dai canali fisici e digitali di questa ex start up, che ha contribuito nel suo complesso a cambiare le abitudini di acquisto, dal contante a strumenti tracciabili, raggiungendo un volume di transazioni tramite moneta elettronica superiore al 30% del totale.
Forte di questa rete fisica e digitale, per SisalPay era arrivato il momento di creare un ibrido, un prodotto che potesse essere utilizzato sia sul canale fisico – il negozio sotto casa – sia su quello online. Da qui la decisione di lanciare una carta prepagata a brand SisalPay, contactless e dotata di Iban, con i costi più vantaggiosi del canale di prossimità. Presentata a metà settembre a Milano, la carta rappresenta l’icona di una nuova fase evolutiva del brand SisalPay, che va a inserirsi in un comparto dal grande potenziale: «La crescita che sta vivendo il mercato delle carte di pagamento in Italia, che vale circa 240 miliardi di euro, è una delle più alte in Europa ed è indice di un elevato margine di sviluppo del nostro Paese, ancora molto legato al contante», sottolinea il Ceo di Sisal, parlando di un business che rappresenta il 37% delle transazioni complessive delle famiglie, cresciuto del 9% tra 2017 e 2018. Il trend è chiaro: gli italiani usano sempre di più la carta e vogliono un prodotto semplice, sicuro e conveniente. «Il nostro prodotto risponde a tutto questo e abbiamo dunque aspettative positive. Già in questi pochi mesi di test, senza alcun tipo di spinta promozionale, ne abbiamo già attivate oltre 10 mila».
La comunicazione per la nuova carta di Pagamento partirà con l’inizio del 2020, ma la sicurezza sembra essere un aspetto su cui l’azienda punta molto e potrebbe essere letto come una risposta e un incoraggiamento nei confronti dei timori degli italiani verso i pagamenti digitali: «La sicurezza è la chiave», conferma Petrone. «Insieme alla facilità d’uso e alla velocità di attivazione (circa due minuti nel punto vendita, ndr) è l’aspetto su cui abbiamo lavorato e su cui puntiamo molto. Con partner internazionali e consolidati come Wirecard Card Solutions e Mastercard abbiamo dato vita a un prodotto che permette qualsiasi tipo di transazione, in piena sicurezza e comodità. Questo può certamente contribuire all’evoluzione del mercato nel suo complesso e ad avvicinare maggiormente i cittadini verso la moneta elettronica. Come SisalPay il nostro obiettivo è di continuare ad accompagnare gli italiani verso nuove esperienze di consumo, contribuendo all’evoluzione digitale del Paese verso una cashless society. Anche per questo motivo investiamo costantemente in ricerca, persone, competenze e innovazione: solo nell’ultimo triennio abbiamo messo sul piatto oltre 60 milioni di euro». L’attivazione della carta, già disponibile in oltre 5 mila punti vendita tra bar, tabacchi ed edicole affiliati, sarà estesa entro fine anno in 20 mila punti SisalPay. Pensata come prodotto per tutte le generazioni, sembra strizzare l’occhio in particolare ai più giovani. «È sicuramente uno strumento facile, che permette di contribuire anche all’educazione finanziaria, fulcro per ridurre il gap culturale sui pagamenti», spiega Petrone. «Certamente i giovani e i loro genitori sono un target importante in questa direzione: attraverso la prepagata, attivabile in modo smart, si possono regolare i flussi di spesa senza rischi e con semplici strumenti di monitoraggio del budget. Ma la nostra carta è pensata per tutti: per chi non ha un conto corrente, chi vuole comprare online in sicurezza, mettere da parte i soldi per un progetto, viaggiare senza pensieri con un plafond definito, inviare o ricevere denaro, ma anche per chi non ha mai attivato una carta per i tempi di attesa ai tradizionali sportelli o le complessità burocratiche».
A un anno dall’ultima grande novità, il portafoglio digitale Bill, la strategia di diversificazione dell’offerta di SisalPay termina qui? «Con la nuova carta si completa e rafforza l’offerta integrata nei sistemi di pagamento», conclude Petrone. «Ma la nostra è un’offerta in costante evoluzione: dai pagamenti digitali, con Bill, al mercato delle carte prepagate e i terminali retail 4.0 con EasyCassa. Queste ultime novità sono dei tasselli importanti di una strategia più di lungo periodo, che garantirà nel tempo lo sviluppo di nuove soluzioni, funzioni e servizi, per guidare il futuro del mercato, al servizio dei clienti e dei rivenditori».
INSIEME A BANCA 5 PER LA PRIMA RETE DI PROXIMITY BANKINGSarà operativa da inizio 2020 la newco costituitasi in seguito all’accordo siglato a fine luglio dal gruppo Sisal, attraverso SisalPay, e Intesa Sanpaolo, tramite Banca 5, che porterà alla nascita della prima rete italiana di proximity banking (banca di prossimità). Ancora da annunciare il nome della nuova società – che sarà partecipata al 70% da Sisal e al 30% da Banca 5 – ma quel che è certo è che rappresenterà un nuovo punto di riferimento per gli italiani, attraverso una rete di oltre 50 mila esercizi convenzionati su tutta la Penisola, un numero perfino superiore a quello di filiali bancarie e postali messe insieme, nei quali transitano quotidianamente circa 45 milioni di cittadini. Integrando canali fisici e digitali, la newco sarà in grado di offrire prodotti bancari, servizi di pagamento e transazionali secondo principi di responsabilità sociale. |