Chery vuole espandersi fuori dalla Cina e guarda all’Europa: l’idea è di non limitarsi solo all’esportazione dei propri marchi cinesi, ma di acquisire brand storici come Maserati. Non è una novità, già nei mesi scorsi erano uscite delle indiscrezioni sulla possibilità di assemblare automobili in Italia e, per questo, era stato interpellato anche il Governo Meloni. Tuttavia il progetto non è andato in porto perché la casa ha preferito spostare la produzione in Spagna.
“Privilegiamo i Paesi che ci offrono energia a basso costo, agevolazioni fiscali e con una filiera ben organizzata, personale con alto livello di skill in gran numero nonché una logistica efficiente – ha spiegato Charlie Zhang, vice presidente esecutivo di Chery Auto, a Il Sole 24 Ore – E la Spagna non a caso è il secondo produttore di auto in Europa dopo la Germania”.
Perché Chery è interessata a Maserati
Chery sa bene che Maserati ha una storia di tutto rispetto. La crisi che sta attraversando, però, non la vede al massimo del suo splendore e i cinesi sanno anche questo. In Italia e in Europa spingono su Omoda & Jaecoo, uno si rivolge a un target giovane, l’altro agli amanti dei suv. Ed è proprio Jaguar Land Rover a fare gola a Chery, che potrebbe creare un polo di lusso. Inoltre, a giugno 2024 Jlr e Chery hanno firmato lettera d’intenti per la concessione in licenza del marchio Freelander alla nuova joint venture per la produzione di veicoli elettrici in Cina.
“Io spingo sulle collaborazioni e sulla condivisione aperta, dice il top manager cinese, per creare sinergie e migliorare lo stato di salute dell’industria automotive – ha detto Zhang – Credo sia necessaria una collaborazione tra tutti i gruppi cinesi per mettere risorse a fattor comune e migliorare redditività e qualità”.
Se andasse in porto, si tratterebbe di una strategia che abbatte i costi a livello di sistema industriale e genera una specializzazione dei finitori: un solo pezzo per tutti, ma soltanto se è quello che l’utente medio non nota.
Sulla guerra commerciale in atto, iniziata a causa dei dazi Usa, Zhang si dice critico e sostiene sia deleteria per tutti gli attori in gioco. Il suo obiettivo è fare in modo che vengano eliminate anche le tariffe europee sulle auto elettriche. Non si parla della possibilità di creare una fabbrica negli States. “L’attuale situazione di incertezza sui dazi e sulla politica negli Usa ci spingono alla prudenza e mantenere una linea di attesa”, ha detto.
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