Altro che riduzione delle tasse. Negli ultimi tre anni (dal 2010 al 2013) il gettito complessivo è aumentato di ben 34 miliardi di euro. Il dato, in arrivo da Confesercenti, si costruisce sommando i 20 miliardi di euro in più richiesti ai contribuenti dagli enti locali e i 14 miliardi in più chiesti a livello centrale. Il tutto mentre dal 2010 ad oggi gli enti locali hanno subìto tagli ai trasferimenti per circa a 30 miliardi di euro.
Imposte locali: l’effetto del combinato Imu-Tasi
Dal 2005 al 2013 le imposte sulla casa, secondo le stime di Anama Confesercenti, sono passate da 28 a 52 miliardi di euro l’anno, per un incremento del 78%. E nel 2014, gli immobili strumentali di imprese, artigiani e commercianti subiranno un altro aumento di tassazione rispetto al 2013 per effetto di tre fattori:
• l’introduzione della Tasi, la cui aliquota (massimo 2,5 per mille) si va ad aggiungere all’aliquota Imu in tutti i comuni in cui quest’ultima non è ancora arrivata al tetto del 10,6 per mille;
• l’aliquota aggiuntiva prevista per la Tasi (0,8 per mille), che nei comuni in cui sarà applicata porterà la somma delle due aliquote Imu + Tasi all’11,4 per mille;
• la riduzione (al 20%, rispetto al 30% del 2013) della deducibilità dell’Imu dall’imponibile Ires e Irpef delle imprese.
L’insieme di queste novità porta ad amplificare i maggiori oneri fiscali che le imprese registreranno fra il 2011 e il 2014 e il gettito rastrellato dall’Erario. Ipotizzando un immobile strumentale ‘medio’ del valore di 300mila euro ai fini Ici, l’andamento del prelievo subirà la seguente impennata (valori in euro):
• 2011 (Ici) 1.950
• 2013 (Imu) 3.600
• 2014 (Imu + Tasi) 3.900 (+ 100% rispetto al 2011)
Consumi e bonus fiscale
Crisi, disoccupazione e politiche di austerity hanno causato il crollo della spesa delle famiglie italiane. Nel solo biennio 2012-2013 i consumi di beni da parte delle famiglie italiane hanno subìto una contrazione di 28,5 miliardi. Un calo proseguito anche nel primo trimestre di quest’anno (-1,2 miliardi). Alla fine nel 2014 la spesa dovrebbe comunque tornare positiva, anche grazie al bonus fiscale di 80 euro a favore dei redditi dipendenti, che genererà più 3,1 miliardi di consumi nel 2014 e +5,1 nel 2015.
© Riproduzione riservata