Confindustria: incertezza e dazi Usa peggiorano il quadro economico, verso crisi strutturale

Centro Studi Confindustria: incertezza e dazi Usa peggiorano il quadro economico, verso crisi strutturale© Shutterstock

L’analisi di Confindustria è chiara: l’incertezza e i dazi Usa indeboliscono il quadro economico, nonostante i tassi e i prezzi dell’energia in calo. Il pericolo è soprattutto per l’industria e quello che potrebbe accadere è di dover gestire una crisi strutturale.

La produzione di febbraio 2025 è scesa dello 0,9%, dopo un rialzo a gennaio di due punti percentuali e mezzo. Nonostante tutto, la variazione acquisita nel primo trimestre è positiva (+0,4%) dopo cinque trimestri in diminuzione. RTT segnala un calo profondo del fatturato a febbraio, il PMI indica ancora una flessione a marzo. Il livello di fiducia, dunque, è in calo tanto quanto i numeri.

Cosa potrebbe accadere con questa incertezza economica

I dazi avranno degli effetti negativi soprattutto nel settore manifatturiero. E ci si aspetta una crescita del Pil sotto le previsioni. Inoltre, secondo una simulazione di Confindustria, incertezza e dazi Usa produrranno una crescita minore dello 0,3% nel biennio 2025-2026. Questo è dovuto da una diminuzione dell’export pari all’1,2% e degli investimenti sui macchinari dello 0,4%. 

Quello che si deve evitare è che ci sia una contro risposta da parte dell’Unione europea attraverso una ritorsione tariffaria sugli Stati Uniti. Questo avrebbe delle ripercussioni sui prezzi e sulla fiducia di famiglie e imprese, provocando altri effetti negativi sul Prodotto interno lordo. Meglio, invece, concentrarsi su altri mercati commerciali. 

In merito ai consumi, nel quarto trimestre 2024, si è vista una correzione al ribasso del reddito reale delle famiglie pari allo 0,6%, limitando l’espansione annua a +1,2%. La quota di risparmio è scesa verso valori pre-pandemia (da 9,1% a 8,5%), favorendo i consumi. 

A febbraio 2025 le vendite al dettaglio sono rimaste ferme (registrando soltanto un +0,1% nel settore alimentare); a marzo è diminuita la fiducia delle famiglie. Sul fronte turismo, invece, l’anno in corso è iniziato con il piede giusto. È stato registrato, infatti, un incremento del 7,1% grazie ai viaggiatori stranieri.

Tuttavia, sono negativi gli altri indicatori per i servizi: a febbraio RTT registra un forte calo del fatturato del settore; a marzo, l’HCOB-PMI indica un’espansione più moderata, la fiducia delle imprese si è ridotta durante tutti e tre i primi tre mesi dell’anno.

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