Crolla il settore dell’auto in Italia: vendite a -20,23%

Nona flessione consecutiva per il mercato delle quattro ruote dalla quale non si salva nemmeno Fiat (-20%). Exploit positivi per Land Rover e Kia

Saranno anche i costi di mantenimento a frenare l’inclinazione all’acquisto di un’auto (Leggi), ma una cosa è certa: una crisi del genere per il settore delle quattro ruote non si vedeva da tempo. Ad agosto il mercato ha registrato solo 56.447 nuove immatricolazioni un calo del 20,23% rispetto al mese precedente e del 19,86% da gennaio 2012. Crolla tutto il mercato, compreso il gruppo Fiat, ad agosto i brand del Lingotto sono tutti in negativo: -20,5 per Alfa Romeo, -25% per Chrysler/Jeep/Dodge, -17,5% per Fiat e -31,6% per Lancia. L’ad Sergio Marchionne, che ha ammesso di non aver mai visto dati così bassi in vita sua, può ‘consolarsi’ con le quote di mercato del gruppo, rimaste pressoché invariate (29,6%). Le vendite del gruppo Fiat

MARCHI ESTERI, EXLPOIT PER LAND ROVER E KIA. La crisi del settore si riversa anche sui costruttori esteri tra i quali, tuttavia, non mancano le sorprese: ad agosto risultati non indifferenti per Kia (+77,6%) e per Land Rover (+63,5%), ma anche per Honda e Subaru, che recuperano qualcosa in un anno di piena crisi. Il principale costruttore si conferma Volkswagen (-11%), seguito da Ford (-35,47%) e Opel (-19,5%). Pesanti i dati per Molto accentuato i cali di Citroen (-43,3%), Renault (-37,5%) e Mitsubishi (-45,13). Dati immatricolazioni agosto 2012 (scarica)

Secondo il Centro Studi Promotor GL Events le previsioni per fine 2012 non sono migliori, quest’anno “si chiuderà con 1.370.000 unità vendute, un livello inferiore del 42% alle immatricolazioni medie annue del periodo precedente la crisi globale dell’economia iniziata nel 2008”. Per il presidente dell’Unrae, Jacques Bousquet, “è impensabile che tra i ‘150 tavoli della crisi’ che impegnano il governo, non ce ne sia uno che si occupi seriamente della filiera dell’auto, che sta generando allo Stato perdite di gettito Iva a fine anno per circa 2,3 miliardi di euro (rispetto ad un trend normale di mercato) e un concreto pericolo occupazionale per almeno 10 mila addetti diretti”. Il presidente dell’associazione dei marchi esteri parla di un “volume di autovetture vendute che ci riporta indietro di 50 anni. Oggi, tuttavia – precisa il presidente Jacques Bousquet – noi italiani dobbiamo fare i conti con una pressione fiscale eccessiva”.

Mercato due ruote – I dati di agosto 2012

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