Crypto-asset in mano a 3,6 milioni di italiani

I dati del Politecnico di Milano: per alcuni sono stati un ottimo investimento, per altri non sono mancati problemi. Emerge la necessità di una maggiore educazione

Crypto-asset in mano a 3,6 milioni di italiani© Shutterstock

I crypto-asset – criptovalute, ma non solo – sono sempre più utilizzati, sia per scopi legittimi come transazioni finanziarie, investimenti, pagamento di beni e servizi, tokenizzazione di asset e partecipazione a progetti DeFi, sia per attività illegali come riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo, traffico di droga, compravendita di beni illeciti sul dark web e social network. L’occasione per un approfondimento sul mercato dei crypto-asset in Italia è stata data dal convegno Utilizzo lecito e illecito dei crypto-asset, organizzato dall’Osservatorio Blockchain and Web3 della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, nell’ateneo milanese.

Nel corso dell’incontro è emerso che in Italia già 3,6 milioni di persone possiedono questi beni; il 41% come forma di investimento, il 18% per acquistare prodotti o servizi online, solo il 10% per interagire con altri asset o applicazioni digitali. Se per alcuni sono stati un ottimo investimento, per altri non sono mancati i problemi: il 50% di chi li ha detenuti nel nostro Paese registra esperienze negative, nella maggioranza dei casi per servizi non ottimali ma anche per vere e proprie truffe. Il 20% ha avuto problemi nel pagamento con criptovalute, il 18% durante l’acquisto, il 13% mentre le deteneva, ad esempio a causa di attacchi di phishing. Ma in generale solo un italiano su tre dichiara di conoscere bene i crypo-asset, evidenziando la chiara necessità di maggiore educazione in materia, per uso realmente efficace e consapevole.

“L’adozione dei crypto-asset rappresenta un’opportunità significativa per la trasformazione del settore finanziario e la nascita di nuovi modelli economici”, ha dichiarato Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano. “Tuttavia, per garantire una crescita sostenibile, è essenziale che il loro utilizzo avvenga all’interno di un quadro normativo ben definito che promuova trasparenza e sicurezza e garantisca la legittimità dell’operato”.

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