I “Los enemigos” appaiono meno tali, in tempi di recessione. Dopo i primi segnali di distensione con gli Stati Uniti, Cuba ha deciso di riaprire i rapporti con le realtà imprenditoriali americane: sebbene l’embargo resti ancora valido, L’Avana si incammina sulla strada del disgelo, per rilanciare il turismo nell’isola e promuovere gli affari con le aziende di telecomunicazioni e le istituzioni finanziarie Usa. Nello specifico, le nuove regole in vigore dal 16 gennaio prevedono la possibilità per i cittadini statunitensi di recarsi a Cuba in base a un elenco di una decina di motivazioni (in primis educative e religiose), senza dover chiedere una speciale autorizzazione preventiva al governo. A loro volta, le stesse compagnie aeree e gli agenti di viaggio non dovranno chiedere alcuna speciale licenza per operare con Cuba.
UTILIZZO CARTE DI CREDITO. Non solo. Una volta arrivati a destinazione, i viaggiatori americani potranno utilizzare le proprie carte di credito e riportare con loro in patria souvenir per un valore massimo di 400 dollari, di cui 100 tra alcol e tabacco. Il che, tradotto, significa nuove entrate per i piccoli commercianti cubani e per il turismo generale dell’isola. «Questi cambiamenti avranno un impatto diretto nell’ulteriore confronto con il popolo di Cuba, promuovendo un cambiamento positivo per i suoi cittadini», commenta il segretario al Tesoro Usa Jacob Lew.
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