L’Unione europea è pronta a valutare una proposta dell’Italia per risolvere il gravoso problema dei debiti della Pubblica amministrazione. È quanto confermato dal vice presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, in visita a Roma, che ha fatto capire come il Patto di stabilità non sarebbe considerato un ostacolo alla liquidazione del debito commerciale pregresso delle amministrazioni pubbliche italiane. “La Commissione europea è pronta a cooperare con le autorità italiane per aiutare l’attuazione tecnica del piano di liquidazione del debito commerciale pregresso”, ha affermato Tajani, invitando le istituzioni italiane a mettersi in contatto con l’Unione.
UN RILANCIO ALL’ECONOMIA. Tajani a sottolineato come la risoluzione del problema dei debiti della P.A. sia di fondamentale importanza per “il rilancio dell’economia italiana e quindi anche europea. Penso che l’Italia – ha poi aggiunto – possa includere un piano di liquidazione per portare il debito a livello relativamente accettabile, e quindi a 1-2% in due anni”. Tajani ha spiegato che “il patto di stabilità e crescita permette di prendere in considerazione fattori significativi in sede di valutazione della conformità del bilancio di uno Stato membro con i criteri di deficit e di debito del patto stesso. In tale ambito la liquidazione di debiti commerciali potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti”.
NON C’È GIÀ UNA DIRETTIVA? Dallo scorso 16 marzo tutti gli Stati membri hanno dovuto recepire la direttiva sui ritardi di pagamento nella loro normativa nazionale; una disposizione che obbliga le autorità pubbliche a pagare beni e servizi loro forniti entro 30 giorni di calendario o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni (per le imprese, salvo diversi accordi, i termini sono di 60 giorni). Tuttavia la direttiva europea, spiega Tajani, “non si applica necessariamente all’ammontare del debito commerciale pregresso. Nel caso dell’Italia le autorità hanno deciso che le nuove regole si applicheranno solo ai contratti conclusi a partire dal primo gennaio 2013” ma, secondo il vice presidente della commissione “una soluzione realistica al problema dell’ammontare di debito commerciale pregresso deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione” per portare tale ammontare “a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti e in tempi relativamente brevi”.
SERVE UNA RISPOSTA URGENTE. Spetterà all’Italia decidere i termini per sanare il debito della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, ma il rappresentante della Commissione invita il governo a trovare una soluzione “in tempi brevi vista la gravità della situazione. Prima si agisce e meglio è”. La Commissione europea ha comunque sollecitato l’Italia a fornire informazioni più dettagliate e aggiornate sull’attuale ammontare del debito da parte dell’amministrazione pubblica; “non si conosce infatti l’ammontare esatto dei debiti, alcuni parlano di 70 miliardi di euro, altri fino a 100 miliardi”, afferma Tajani.
© Riproduzione riservata