Un argomento spinoso, un procedimento complesso, una strada ancora troppo lunga: dopo oltre due anni dalla morte di Leonardo Del Vecchio sembra non esserci ancora neanche la parvenza di un accordo tra gli eredi e, per l’ennesima volta, è tutto da rifare. Nessuna intesa, dunque, tra i familiari dell’ex patron di EssilorLuxottica, che sembrano tutti fermi sulle proprie posizioni senza alcuna intenzione di cedere di un passo.
Nei mesi scorsi era stata stilata una prima bozza di accordo, che ha richiesto non poca fatica e non pochi sforzi ad avvocati e consulenti, ma non c’è stato niente da fare: gli eredi di Del Vecchio si scontrano su una questione chiave dell’intesa, ovvero se portare avanti contestualmente successione e modifiche statutarie della finanziaria o meno.
La diretta conseguenza è uno stallo in Delfin che pare destinato a durare per tempi lunghi (se non addirittura lunghissimi): l’intesa avrebbe infatti dato una svolta sia dal punto di vista della successione vera e propria sia da quello della revisione dello statuto della società di Del Vecchio. Invece, per il momento, l’assetto è sempre più debole e a prescindere da come la situazione si evolverà sembra difficile che le cose possano proseguire con questa composizione azionaria.
Sì, perché a essere problematica è proprio la panoramica degli azionisti di Delfin: Claudio, Marisa e Paola Del Vecchio (figli della prima moglie di Leonardo Del Vecchio, Luciana Nervo), Leonardo Maria (l’unico figlio di Nicoletta Zampillo e di Del Vecchio), Luca e Clemente (avuti dalla compagna Sabina Grossi) e Rocco Basilico (nato dal matrimonio tra Nicoletta Zampillo e il primo marito Paolo Basilico).
Come si precisa sulle pagine de Il Sole 24 Ore, ognuno di loro detiene il 12,5% di Delfin. Ciò significa che ogni protagonista ha in mano un pacchetto che implica una ricchezza nell’ordine di 4 miliardi di euro a testa considerando che il gigante degli occhiali Essilux, di cui Delfin ha il 32%, è a un passo dalla capitalizzazione di 100 miliardi.
Di fatto, gli otto eredi hanno tutti personalità diverse che sembra difficile conciliare, nonostante nel libro soci della holding lussemburghese si siano delineate nuove alleanze interne. Sempre stando al quotidiano economico si conterebbero tre blocchi di azionisti che la pensano diversamente su due piani ben distinti dell’intesa allo studio: il primo riguarda gli aspetti che hanno a che fare con le modifiche fin qui studiate, il secondo è inerente alla effettiva volontà di procedere secondo le disposizioni testamentarie di Leonardo Del Vecchio.
Il vero problema, però, sarebbero le questioni di fiducia tra le parti coinvolte, che trascendono persino l’appartenenza allo stesso gruppo familiare. Marisa, seconda figlia di Luciana Nervo, sarebbe molto allineata a Leonardo Maria, figlio di Nicoletta Zampillo, e condividerebbero entrambi la necessità di chiudere in fretta la vicenda dando esecuzione rapida al testamento, dando mandato per assegnare i beni ancora congelati ai manager e a Nicoletta Zampillo, e poi a stretto giro, mettere in agenda la revisione dello statuto.
La sorella di Marisa, Paola, la vedrebbe invece in modo opposto: insieme a Luca e Clemente, i due figli di Sabina Grossi, si sarebbe dichiarata fin da subito contraria a procedere con l’esecuzione del testamento nel suo complesso e dunque all’assegnazione dello 0,5% delle azioni Essilor Luxottica al gestore Francesco Milleri, così come di una parte di proprietà immobiliari a Nicoletta Zampillo come indicato nei tre testamenti olografi scritti di pugno da Leonardo Del Vecchio. Marisa, Luca e Clemente vogliono più garanzie e punterebbero a procedere all’assegnazione del mandato a Delfin sull’eredità solo avendo già in mano il via libera alla revisione dello statuto.
La moglie del fondatore, Nicoletta Zampillo, suo figlio Rocco Basilico e il primogenito di Del Vecchio e Luciana Nervo, Claudio, sarebbe invece più diplomatici e avrebbero a fasi alterne, sposato la causa di uno o dell’altro socio. Frattanto, si ha l’impressione lo status quo sia destinato a trascinarsi fino alla data della prima udienza della causa avviata da Francesco Milleri.
La causa si oppone allo Stato di Graduazione stilato da Luca Del Vecchio a seguito dell’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario: un appuntamento che sarebbe fissato a febbraio e il cui sviluppo potrebbe ribaltare le posizioni di forza oggi in essere in Delfin. Tra due settimane, sempre secondo quanto riporta Il Sole24 Ore, sarebbe in agenda un nuovo incontro tra le parti, ma l’impressione è che non sarà comunque risolutivo.
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