Puntare sulle riforme: è questa l’indicazione che emerge dall’annuale Rapporto della Banca centrale europea. Se l’Eurozona è di fatto uscita dalla recessione, sostituita da una (pur lenta) ripresa, i tassi di disoccupazione frenano il rilancio economico. Da qui, la necessità, per i governi, di procedere “con le riforme dei mercati del lavoro e dei beni e servizi, al fine di rafforzare la competitività, incrementare la crescita potenziale, creare opportunità di occupazione e promuovere la capacità adattamento dell’area euro”, come sottolinea nella sua introduzione al Rapporto Mario Draghi, presidente della Bce. «In prospettiva – aggiunge – sarà importante non vanificare gli sforzi compiuti in passato ma sostenere il risanamento dei conti pubblici nel medio periodo, anche in considerazione del fatto che i rapporti debito/Pil restano elevati. Su questo fronte le strategie dovrebbero essere in linea con il Fiscal compact. Dovrebbero assicurare un aggiustamento favorevole alla crescita che coniughi il miglioramento della qualità e dell’efficienza dei servizi pubblici con la limitazione al minimo degli effetti distorsivi dell’imposizione fiscale”.Resta alto il rischio di deflazione nell’area Eurozona: a marzo l’inflazione è crollata allo 0,5%, tanto che la Banca centrale sarebbe orientata a tagliare aggressivamente i tassi di interesse. L’obiettivo, come si legge nel testo, sarebbe quello di “mitigare l’effetto di contrazione delle aspettative del settore privato sulla produzione e sui prezzi, quando la probabilità di cadere in una trappola di liquidità è alta”.
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