Draghi, rapporto sulla competitività UE: servono riforme rapide e senza precedenti

Produttività, riduzione delle eventuali dipendenze da Paesi terzi, ambiente e inclusione sociale sono fra i temi principali del rapporto, che verrà ufficializzato lunedì

Rapporto draghi: cooperazione e riforme urgenti per la competitività Ue© Shutterstock

Ci siamo quasi: a un anno dalla sua commissione sembra che il rapporto preparato da Mario Draghi sul futuro della competitività dell’economia europea sia pronto e rifinito. Presentato ieri ai rappresentanti diplomatici dei Paesi membri e ai capigruppo parlamentari, il documento consta di 400 pagine che, secondo le indiscrezioni, punteranno tutto su un doppio approccio.

Le misure contenute si muoveranno infatti in senso orizzontale, con prescrizioni trasversali per l’Ue, e in senso verticale con azioni mirate sui dieci settori di intervento individuati. Il messaggio più importante, però, riguarda l’urgenza di intervenire con un’azione totale sulle riforme europee, le cui implicazioni possono riguardare anche la stessa Commissione e che deve per altro essere repentina, senza ulteriori rimandi o indugi.

Sempre secondo le indiscrezioni, Draghi avrebbe anche ribadito che è fondamentale la cooperazione fra le istituzioni: secondo il rapporto sarebbe infatti essenziale un impegno congiunto per eliminare tutti i freni strutturali che in questi ultimi decenni hanno soffocato la competitività europea. L’economista ha anche illustrato ai rappresentanti i principali temi del rapporto: produttività, riduzione delle eventuali dipendenze da Paesi terzi, ambiente inclusione sociale.

Ma non solo, perché il documento comprende anche specifiche prescrizioni per i più importanti settori dell’economia, oltre a osservazioni su come il ritardo nella capacità di innovazione, l’aumento dei prezzi dell’energia e la mancanza di manodopera specializzata stiano creando danni ingenti, insieme a un processo digitalizzazione che è ancora troppo lento.

Riguardo alla soluzioni fattive e al dettaglio delle azioni da intraprendere, Draghi non si è sbilanciato: l’argomento verrà affrontato solo al momento della pubblicazione ufficiale del rapporto, ma secondo quanto dichiarato a Il Sole 24 Ore da alcuni esponenti parlamentari, l’economista ha affermato che «il Parlamento europeo dovrà essere il punto focale di questo sforzo, in quanto gli eurodeputati sono più vicini alle persone e all’Europa di chiunque altro».

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