Ecco il Bes, oltre il Pil per misurare lo stato di salute dell’Italia

Istat e Cnel presentano il primo rapporto sul Benessere equo e sostenibile; 12 indicatori, non solo economici, per valutare le condizioni di vita degli italiani. Ecco i primi risultati

Un Paese “con poca fiducia nel prossimo, più povero, inquinato, sfilacciato. Ma pieno di risorse dimenticate, di ricchezze straordinarie, di un paesaggio storico naturale e un patrimonio culturale unici al mondo da tutelare e sfruttare, di una forte rete di solidarietà. Conscio della crisi, ma forse non delle opportunità per uscirne”. È questo il quadro che, secondo il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini , emerge dal rapporto Bes 2013, prima edizione del rapporto sul Benessere equo e sostenibile realizzato in collaborazione dall’istituto di statistica e dal Cnel. Presentato oggi a Roma, il primo rapporto arriva a poco più di un anno dall’inizio del progetto che pone l’Italia all’avanguardia sul panorama internazionale in tema di sviluppo di indicatori sullo stato di salute del Paese; indicatori che vanno ben al di là del Prodotto interno lordo. “Il Pil misura la crescita – afferma a la Repubblica Giovannini – non il benessere da garantire alla generazioni future. Non tutto ha un prezzo: il sorriso di chi ci circonda, la solitudine, l’ansia di non avere un lavoro, l’aria che respiriamo, la biodiversità. A livello globale gli economisti e gli statistici lo hanno capito da tempo”. Il Bes spiegato in un videoSuddiviso in 12 punti, che vanno dalla salute, istruzione e formazione dei cittadini, alla qualità dei servizi e al giudizio sulla politica e istituzioni (in fondo, voce per voce, i risultati del rapporto Bes 2013), l’indice punta a influire sull’agenda politica di un Paese. Misurando le condizioni economiche, sociale e ambientali in cui vivono i cittadini, il Bes può indirizzare anche le future decisioni politiche. Secondo Giovannini, infatti, l’obiettivo del nuovo indice non è sostituire il Pil, ma “trovare risposte a domande che riguardano la storia da cui veniamo, il presente e soprattutto il futuro che vogliamo costruire. Quest’ultima ha un valore politico fortissimo. Allora chiediamoci come usare i nuovi indicatori per decidere dove andare”.

RAPPORTO BES 2013 – I RISULTATI Le 12 dimensioni del benessere

Salute

Sicurezza

Istruzione e formazione

Benessere soggettivo

Lavoro e conciliazione tempi di vita

Paesaggio e patrimonio culturale

Benessere economico

Ambiente

Relazioni sociali

Ricerca e innovazione

Politica e istituzioni

Qualità dei servizi

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