La nuova Equitalia potrà prelevare direttamente dai conti correnti l’importo delle multe non pagate. L’ente, che doveva sparire secondo le promesse di Matteo Renzi – ma questa è un’altra storia – velocizzerà così le procedure di pagamento. Bene, nessuna pietà per gli evasori. Ma quando i cittadini potranno fare lo stesso con lo Stato che non paga le fatture?
Mentre l’Europa si adegua al tran tran italiano – i tempi di medi di pagamento si sono allungati da 36 a 41 giorni in un solo anno – qualcosa si muove in Italia. Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro elaborando i dati dell’European Payment Report di Intrum Justitia. Grazie anche alla fatturazione elettronica, la Pa ha impiegato “appena” 95 giorni in media a pagare. Ben oltre il doppio rispetto agli standard Ue. Certo, il miglioramento rispetto ai 131 giorni del 2015 è evidente, tanto che abbiamo superato la Grecia (otto giorni in meno) ed eguagliato il Portogallo. Restano lontani i dati di Spagna (+17), Belgio (+34), Francia (+38), Germania (+72) e Regno Unito (+73).
«Questo ritardo sistematico è costato la cifra di 5,3 miliardi sotto forma di accesso al credito per consentire di pagare i propri dipendenti e onorare gli impegni. Questa stima è stata effettuata prendendo come riferimento il dato fornito da Bankitalia e il costo medio del capitale (pari all’8,339% su base annua)», commenta l’imprenditore Massimo Blasoni, presidente di ImpresaLavoro. Il 46% delle aziende ritiene che pagamenti più puntuali potrebbero portare più assunzioni, mentre il 61% indica i ritardi nella riscossione come una delle cause di licenziamento dei lavoratori.
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