Evasione fiscale: condonati quasi 100 miliardi di euro di debiti

Evasione fiscale: condonati quasi 100 miliardi di debiti© Shutterstock

L’evasione fiscale è una questione che tocca un numero considerevole di italiani e che i Governi hanno cercato di affrontare seguendo diverse strade, una di queste prevede il condono di debiti per 95,8 miliardi di euro. Si tratta di una cifra che corrisponde a quattro manovre di bilancio di media dimensione.

A pagarne le conseguenze sono l’Inps e gli altri enti previdenziali, che hanno visto saltare 49,31 miliardi di euro. L’Erario ha rinunciato a 26,78 miliardi e i Comuni italiani 9,9 miliardi di euro. Gli istituti previdenziali hanno visto sfumare entrate pari al 16,6%, le amministrazioni locali il 15,2% delle loro cartelle, lo Stato il 9,7%.

Perché e come sono state cancellate le cartelle

Determinanti sono stati i tre stralci del 2018, con il Governo Conte 1; del 2021, con Mario Draghi; e 2022 con l’Esecutivo attuale. I politici hanno legittimato le proprie scelte con il bisogno di cancellare “mini-debiti”, che con la loro gestione avrebbero prodotto costi superiori alle riscossioni. Passo dopo passo e cartella dopo cartella si sono accumulati 82,4 miliardi di debiti cancellati.

Nel primo cado sono stati coinvolti 14 milioni di italiani, titolari di 82 milioni di mini-cartelle; nel secondo 2,9 milioni di persone e 9 milioni di cartelle e la terza ha riguardato 6,9 milioni di contribuenti e 27 milioni di cartelle. Nel complesso sono stati annullati 118 milioni di iscrizioni a ruolo.

A beneficiarne sono stati gli italiani che molto spesso hanno dimostrato di essere recidivi, a dare il dato è stato Vincenzo Carbone, direttore dell’Agenzia delle Entrate, in audizione alla commissione Finanze del Senato.

L’evasione fiscale è stata ‘perdonata’ e i debiti sono stati cancellati anche grazie alle rottamazioni. A contribuire non sono stati solo i Governi, ma anche la stessa amministrazione finanziaria, che ha proceduto ad annullamenti in autotutela oppure per rispondere a sentenze dei giudici tributari.

Gli sgravi hanno colpito 325,6 miliardi di iscritti nelle cartelle aperte fra 2000 e il 2024, il 17,4% del totale. Stralci e annullamenti hanno annullato il 22,5% delle cartelle, portando il tasso di riscossione effettiva non oltre il 9,6%.

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