Una grave mancanza d’attenzione al tema dell’evasione fiscale in Italia, che toglie decine di miliardi di gettito l’anno al Paese. È l’accusa mossa da Manageritalia – l’associazione di rappresentanza di dirigenti e quadri italiani – nei confronti del governo Renzi. “Nella fervente, rapida e incessante azione del governo”, afferma il presidente Guido Carella – ci preoccupa soprattutto che l’evasione fiscale sia assente sia dalle azioni, che dalle intenzioni”.
CHI EVADE DI PIÙ E DOVE. L’associazione sottolinea la mancanza di risultati nell’arco di un decennio: dal 2000 al 2012 gli uffici delle Entrate hanno accertato e sanzionato 807,7 miliardi di euro di evasione, ma la somma poi effettivamente riscossa è di soli 69,1 miliardi. Secondo un recente studio di Banca d’Italia presentato il 5 marzo 2014 alla commissione Finanza e Tesoro del Senato, la propensione a evadere è in media nell’intera popolazione paria al 13,5%, più negli uomini (17,3%) che nelle donne (9,9%), nei più giovani (fino a 43 anni 19,9%) che negli anziani (2,7%), più al Centro (17,4%), che al Nord (14,8%) o al Sud (7,9%), più nei rentier (83,7%) e nei lavoratori autonomi e imprenditori (56,3%) che nei lavoratori dipendenti (-1,6%) e pensionati (-0,8%). Calcoli di Manageritalia sui dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2012 dicono che il gettito Irpef nel 2012 si avvicina a 152,3 miliardi di euro, meno dell’evasione, e che lavoratori dipendenti e pensionati pesano per l’86,7% dei contribuenti e il 92,6% dei redditi dichiarati. Ma soprattutto che lavoratori dipendenti e pensionati che dichiarano almeno 40mila euro lordi annui sono il 7% dei contribuenti (2,85 milioni di cittadini, di cui 1,91 milioni i soli dipendenti) e concorrono per il 42% al gettito totale Irpef. “Insomma – commenta Carella – lo Stato nei confronti dei suoi cittadini è uno, nessuno e centomila. È uno solo con i dipendenti e pensionati, che devono pagare tutto fino all’ultimo euro; nessuno e centomila con tutti gli altri. Vorremmo quindi che l’evasione fosse finalmente messa al centro della rottamazione di quell’Italia che non va e della ricostruzione di quella in cui vogliamo vivere tutti. Ci preoccupa che il Senato abbia recentemente votato ad ampissima maggioranza il dimezzamento delle imposte dovute nel caso di rientro di capitali e depenalizzato i reati di frode con altri artifici e di omessa o infedele dichiarazione”.
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