Nelle casse delle Regioni italiane mancano 850 milioni di euro, un buco nelle entrate fiscali riguardanti la tassa automobilistica, il cosiddetto bollo auto. È quanto emerge da un’indagine condotta dal mensile Quattroruote in collaborazione con l’Aci, basata sul gettito teorico che gli enti locali dovrebbero incassare da oltre 34 milioni di veicoli iscritti al pubblico registro: il gettito teorico è di 6,45 miliardi di euro, ma ne arrivano solo 5,6 miliardi. “La differenza, pari al 13%”, si legge su Quattroruote, “è costituita da evasione fiscale”. Nel servizio, pubblicato sul numero di aprile, si invita a un’azione più determinata da parte degli enti preposti ai controlli al fine di stanare gli evasori che, “indenni, continuano a passare i controlli e che, comunque, non rischiano molto, vista l’esiguità delle sanzioni previste per chi almeno paga dopo la scadenza”.
I NUMERI DI UN SETTORE AUTO IN CRISI. Oltre agli 850 milioni di euro evasi Quattroruote mette in evidenza anche le minori entrate, per le casse dell’erario, legate al recente aumento della pressione fiscale sull’auto: si va dai 970 milioni di euro provocato dalla diminuzione del consumo dei carburanti ai circa 1.110 milioni di Iva in meno incassati a causa del crollo della vendita di auto nuove, dai 570 milioni di euro di imposte evase a causa del mancato pagamento dell’assicurazione da parte di circa 4 milioni di auto, ai 140 milioni di euro, 93 dei quali di Iva, di mancati introiti provocati dall’introduzione del superbollo per le cosiddette auto potenti, quelle con più di 185 kW.
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