Su Fiat “si è sentita molta politica, molta ideologia, poca aderenza alla realtà e conoscenza dei fatti”, ma “il fatto di essere qui in Parlamento è la dimostrazione del rispetto per questo Paese e le istituzioni e la fiducia che abbiamo nel futuro dell’azienda e dell’Italia”. Sergio Marchionne toglie il pullover e indossa giacca e cravatta per la sua audizione alla Commissione industria della Camera (l’etichetta lo esige). L’amministratore delegato Fiat parla di una crisi di competitività grave per l’Italia che “è nella top ten dei paesi dove produrre costa di più. La sua scarsa competitività – continua – è una grave handicap ed è una vera minaccia perché limita la domanda interna”. La diretta dell’audizione di Sergio Marchionne si è conclusa, qui sotto sono riassunti i suoi interventi principali:
Fiat in Italia? Forse (sì)Sulle presunte intenzioni del gruppo torinese di lasciare la sede legale italiana (e non solo) per trasferirsi in paesi più competitivi, Marchionne afferma: “Se si realizzeranno le condizioni” rispetto al progetto Fabbrica Italia, “allora il nostro Paese sarà in grado di mantenere la sede legale”. Parole che il manager cerca di raddolcire spiegando come la scelta sulla sede legale non sia ancora presa e “il cuore di Fiat è e resterà in Italia ma la nostra sede sarà in più posti.Non c’è assolutamente nulla di strano solo la volontà di garantire non solo un passato ma anche un futuro”. “Nessuno può accusare Fiat di avere comportamenti scorretti o di voler abbandonare il Paese” continua Marchionne. “Fiat è una azienda rigorosa con una forte etica di business. I suoi principi sono l’onestà, l’integrità, l’approccio responsabile, la cultura della trasparenza. Ha un modo di parlare che può sembrare rude ma è lo specchio della mentalità diretta e senza fronzoli” del gruppo. “Il nostro modo di fare business è la chiave della rinascita che ha strappato il gruppo dal fallimento“. Un modo di fare business che “oggi continua e che non abbiamo intenzione di compromettere: nessuno può accusare Fiat di avere comportamenti scorretti o di voler abbandonare il Paese”.
Aumento degli stipendi“Se riusciamo a portare l’utilizzo degli impianti dall’attuale 40% all’80%, siamo pronti ad aumentare i salari portandoli ai livelli della Germania”. E anche “al passo successivo ,che è la partecipazione dei lavoratori agli utili d’azienda”.
Fiat e L’investimento ChryslerIl manager Fiat parla anche dell’investimento statunitense con Chrysler indicando le opportunità che per il Lingotto si aprono con l’alleanza con la casa americana. Marchionne sottolinea che non solo Fiat ha salvato l’azienda americana, “ma è vero anche il contrario”.
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