Fintech e Insurtech: ecco come il settore sta cambiando in Italia

Fintech e Insurtech: meno startup in Italia, ma crecono i ricavi© Shutterstock

Il settore Fintech e Insurtech, in Italia, sta vivendo una fase di crescita e di consolidamento. Parla chiaro l’ultimo rapporto degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. Nel 2024 si contano 596 startup, in lieve calo rispetto alle 622 dell’anno precedente, e il 31% di esse ha raccolto capitali dal giorno della fondazione a oggi. 

L’anno sta volgendo al termine ed è tempo di bilanci. Complessivamente sono stati raccolti 250 milioni di euro, prevalentemente attraverso Business Angel e Venture Capitalist, con ricavi in crescita del 29%. Inoltre il 44% delle startup ha raggiunto il break-even e il 76% sta assumendo nuovo personale.

Tuttavia ci sono ancora diverse realtà che non riescono a raccogliere i capitali necessari per la ricerca, lo sviluppo e la crescita. Il 46% cerca di reperire fondi e soltanto il 12% ha individuato gli investimenti adeguati al round pianificato.

“Le startup Fintech e Insurtech, nonostante la difficoltà d’accesso ai capitali si confermano come motore fondamentale dell’innovazione nel settore”, ha dichiarato Laura Grassi, direttrice dell’Osservatorio Fintech & Insurtech.

Fintech e Insurtech, tecnologie e giovani al centro del cambiamento

Alcuni dati dell’ultimo rapporto degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano (© Politecnico di Milano/Dipartimento di Ingegneria gestionale)

Le tecnologie sono al centro dell’offerta delle startup Fintech e Insurtech, che si confermano abilitatrici tecnologiche più che competitor. Si punta soprattutto alle API, adottate dal 70%, e all’AI, risorsa nel 43% dei casi.

È stato registrato un incremento della digitalizzazione. I clienti finanziari, in Italia, sono molto propensi a usare il digitale come canale di gestione delle proprie attività finanziare: il 74% usa già l’home banking e il 65% l’app della propria banca. Lo sono molto meno, però, a condividere informazioni con la propria banca. Appena il 5% è disposto a condividere in automatico un set ampio e completo di dati, che vanno dalle informazioni anagrafiche, ai dati finanziari, fino ai dati di comportamento.

Gli istituti finanziari si muovono verso un nuovo target, quello dei teenager, in vista di un utilizzo futuro dei servizi. I ragazzi fra i 13 e i 19 anni si dicono interessati ai pagamenti istantanei nel 72% dei casi, ai servizi di cashback nel 49%, allo split dei pagamenti nel 45%. Mentre il 31% è incuriosito dai servizi di automazione dei risparmi e il 15% da quelli di Buy Now Pay.

Il 74% dei principali gruppi bancari e assicurativi europei considera la sostenibilità in tutte le sue declinazioni, sia dal punto di vista ambientale che sociale e di governance. Tuttavia il cliente finale, nel tempo, ha perso interesse nei confronti dell’impatto degli strumenti finanziari e assicurativi di cui si serve. Solo il 24% delle startup Fintech considera la sostenibilità un fattore determinante per il successo.

Secondo l’indagine condotta dall’Osservatorio Fintech & Insurtech all’interno del progetto Horizon Europe PIISA, il 79% degli italiani ha vissuto almeno un evento legato al cambiamento climatico negli ultimi cinque anni. Nonostante questo, e nonostante il fatto che l’86% dichiari di essere preoccupato in tal senso, oltre il 50% non dispone di nessuna copertura assicurativa specifica contro i rischi legati al surriscaldamento globale.

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