L’Italia ha raggiunto la sufficienza, ma non si può dire che il nostro Paese esca promosso a pieni voti dall’esame del Fondo monetario internazionale (Fmi). Se è vero che il governo ha raggiunto facilmente gli obiettivi di bilancio del 2010, e quelli del 2014 potranno essere raggiungibili con il recente pacchetto di misure a medio termine, ma ora il Fondo invita a portare avanti le misure di risanamento del Paese per ridurre l’elevato debito, uno dei fattori che lo rende vulnerabile alla crisi europea. L’Italia – afferma il Fmi nell’Article Iv – non è immune al rischio contagio ed è vulnerabile alle turbolenze del mercato. Ma ha punti di forza, quali i solidi bilanci delle famiglie e l’elevato tasso di risparmio. L’organo diretto dalla francese Christine Lagarde sottolinea poi che un risanamento fiscale sostenibile per l’Italia deve basarsi su una razionalizzazione delle spese in base a chiare priorità. Un risanamento avviato dal governo e giudicato “incoraggiante” dall’Fmi: “Riforme del sistema pensionistico importanti sono già state attuate – si legge nel resoconto del Fondo – e c’è spazio per ulteriori misure per generare risparmi. Dopo aver sottolineato anche la debolezza del mercato del lavoro in Italia, segnato anche da un gap di competitività con i salari, l’Fmi dedica un capitolo anche alle previsioni di crescita del Paese. Una crescita giudicata “modesta”, spinta dalle esportazioni e che ha bisogno di riforme strutturali per essere rafforzata. Il Pil è previsto crescere quest’anno dell’1%, con deficit al 4,1% e un debito pubblico al 120,6%, registra il Fondo.
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