GenAI: per l’Italia benefici fino a 170 miliardi di euro in 10 anni

Secondo uno studio commissionato da Google, il nostro Paese potrebbe beneficiare di una crescita del Pil pari all'8% annuo. La Country Manager, Melissa Ferretti Peretti: "Il momento è adesso"

Un incremento del Prodotto interno lordo di 150-170 miliardi di euro in dieci anni, corrispondente a un aumento dell’8% del Pil, di quelli che l’Italia non vede ormai da decenni. È il beneficio economico di cui potrebbe beneficiare il nostro Paese, se l’intelligenza artificiale generativa (Gen AI) venisse adottata su larga scala. I numeri emergono dallo studio condotto da Implement Consulting Group, commissionato da Google e presentato a Milano in occasione dell’evento AI Connect nel corso del quale la multinazionale ha svelato le più recenti applicazioni dell’AI in vari ambiti.

“L’intelligenza artificiale è la tecnologia più trasformativa su cui sta lavorando oggi l’uomo”, ha affermato Melissa Ferretti Peretti, Country Manager e Vice President di Google Italia, sottolineando come ogni trasformazione tecnologica nella storia abbia portato progresso. “Anche l’AI farà lo stesso. Ma perché questo avvenga deve essere sviluppata in un modo coraggioso, responsabile e inclusivo“, ha precisato la manager.

Il potenziale economico della GenAI nel nostro Paese illustrato da Melissa Ferretti Peretti, Country Manager e Vice President di Google Italia

“Il momento per la GenAI in Italia è adesso”

“Il momento è adesso”, ha sottolineato la Country Manager di Google. “Soprattutto perché si sta assistendo sia allo sviluppo di questa tecnologia sia alla sua democratizzazione: se fino a poco tempo fa le tecnologie di AI erano accessibili solo a poche imprese in grado di affrontare enormi investimenti infrastruttura­li e di ricerca e sviluppo, oggi non è più così, perché i sistemi di intelligenza artificiale sono a disposizione di qualsiasi impresa“.

Ritardare comporterebbe solo un danno economico. “Se non si accelera ora, si rischia di ridurre la spinta della Gen AI a solo un +2%”, ha aggiunto Ferretti Peretti. È un appuntamento che non possiamo mancare”. Per poter sfruttare il potenziale trasformativo dell’AI, il sistema economico italiano ha bisogno di una visione strategica e di competenze. Sul fronte delle infrastrutture e delle competenze, ha ricordato la manager italiana, Google sta facendo la sua parte: oltre ad aver costituito due Cloud region in Italia (Torino e Milano) l’azienda americana collabora con Sparkle nel garantire il funzionamento di due reti di cavi sottomarini in fibra ottica, che collegano il Medio Oriente con l’Europa Orientale e l’Asia, a cui presto potrebbe aggiungersene uno anche in Sicilia.

L’impatto dell’AI generativa sul lavoro in Italia

Formare i lavoratori è fondamentale, se si considera che l’AI generativa coinvolgerà la maggior parte dei lavori (il 58%, secondo lo studio), automatizzando una quota limitata dei compiti e aiutando a creare contenuti, collaborando con i lavoratori su problemi complessi e contribuendo alla progettazione dei prodotti. Secondo lo studio di Implement Consulting Group, il 35% dei lavori in Italia rimarrà in gran parte non influenzato dall’intelligenza artificiale generativa, mentre una porzione minore di lavori (pari al 7%) potrebbe potenzialmente vedere più della metà delle proprie mansioni automatizzate dall’AI. Tuttavia, nell’economia alimentata dall’intelligenza artificiale si prevede che emergeranno nuovi posti di lavoro, che andranno a sostituire quelli persi a causa dell’automazione.

Analizzando l’impatto per settori, lo studio evidenzia che il ruolo complementare dell’AI generativa è prevalente nella maggior parte dei settori. Si prevede cioè che la maggior parte delle professioni sarà integrata dall’AI generativa, utilizzata per aumentare le capacità umane e quindi incrementare la produttività. Il potenziale economico è particolarmente elevato nei settori ad alta intensità di conoscenza. Ad esempio, nell’ambito dell’ICT e delle attività professionali e scientifiche si prevede che l’AI generativa andrà a integrare quasi l’80% dei lavori.

L’AI di Google per il Made in Italy

Per affiancare le pmi italiane nel loro percorso di scoperta dei benefici dell’AI, quest’anno Google ha avviato il progetto IA per il Made in Italy che – attraverso risorse, consulenze personalizzate e corsi di formazione senza costi – vuole accompagnare le aziende verso un’integrazione efficace dell’AI nelle proprie attività.

Il progetto si focalizza in particolare su quattro settori chiave del Made in Italy: metalmeccanico, abbigliamento, arredamento e agroalimentare. Il progetto offre strumenti, consulenze specializzate con figure esperte per fornire agli imprenditori gli strumenti necessari per comprendere appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale. Non mancano, inoltre, attività di formazione aperte a tutti per acquisire nuove competenze digitali. Tutte le risorse sono disponibili senza costi.

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