Generali, bilancio 2024: utile netto record da 3,8 miliardi di euro

Generali presenta il bilancio 2024 e chiude l’anno appena trascorso con un risultato operativo record, in aumento dell’8,2% e corrispondente a 7,3 miliardi di euro. Si tratta di un risultato spinto da tutti i segmenti, anche se un contributo notevole lo ha fornito Asset & Wealth Management. La compagnia ha registrato un utile netto normalizzato a 3,8 miliardi, che corrisponde a un +5,4%: il più alto mai raggiunto prima.

I dati hanno permesso di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo per azione pari a 1,43 euro, pagabile dal 21 maggio 2025, mentre le azioni saranno negoziate prive del diritto al dividendo a partire dal 19 maggio. La cedola ha un incremento dell’11,7% rispetto allo scorso anno, che si traduce in un’erogazione massima complessiva di  2.172 milioni di euro. I premi lordi di Generali sono cresciuti a 95,2 miliardi, pari al 14,9%, grazie al significativo incremento di Vita e Danni. 

I risultati ottenuti e i piani futuri

Generali, con i bilanci 2024, ha concluso il piano strategico 2022-2024, con obiettivi superiori alle aspettative. Il range del tasso annuo, composto di crescita dell’utile per azione, è stato dell’11,3% contro un range di piano indicato tra il 6 e l’8% (per il periodo 2021-2024). I flussi di cassa netti sono stati di 9,6 miliardi di euro, contro un target di oltre 8,5 miliardi, mentre i dividendi cumulativi sono stati di 5,5 miliardi, rispetto a un target compreso tra 5,2 e 5,6 miliardi di euro.

“Il gruppo si trova oggi nella posizione più forte di sempre, come dimostrano il risultato operativo e l’utile netto normalizzato a livelli record – ha dichiarato Philippe Donnet,  Ceo di Generali – Proseguiamo nel percorso di trasformazione e diversificazione del gruppo in un leader globale integrato dell’assicurazione e dell’asset management e siamo ora pienamente focalizzati nell’accelerare il perseguimento dell’eccellenza”.

Il nuovo piano del gruppo assicurativo, presentato il 30 gennaio 2025, prevede in particolare dividendi cumulati di oltre 7 miliardi di euro, al netto dell’impegno al riacquisto di azioni proprie per almeno 1,5 miliardi nell’arco di piano e un buyback pari a 500 milioni di euro da fare partire nel corso del 2025.