Giocattoli in Italia: il 2024 segna un calo, ma cresce il collezionismo

Nonostante il calo generale, il mercato italiano del giocattolo nel 2024 ha mostrato segnali di resilienza

Giocattoli in Italia: il 2024 segna un calo, ma cresce il collezionismo© Shutterstock

Nel 2024, il mercato del giocattolo in Italia ha attraversato un periodo di flessione, in linea con i principali mercati europei. Secondo i dati forniti dalla società di ricerche Circana, il settore ha registrato una contrazione del -3,4% a valore e dello -0,8% in unità vendute.

Sebbene i prezzi medi siano rimasti stabili rispetto al 2021, il mercato ha mostrato segnali di resilienza grazie a una ripresa delle vendite durante il periodo natalizio, che ha in parte compensato le difficoltà di un novembre sottotono. Il trend italiano si allinea a quello dei principali mercati europei, dove il calo complessivo si è attestato al -2,4% a valore e al -1,9% in unità. Questo quadro riflette le nuove abitudini di acquisto, caratterizzate da decisioni più ravvicinate agli eventi e meno pianificate, un fenomeno che interessa tutta Europa.

Giochi in scatola, costruzioni e collezionismo al centro del mercato

Nonostante queste difficoltà, alcuni segmenti del mercato del giocattolo hanno continuato a performare bene. I giochi in scatola e di ruolo, le carte collezionabili e i puzzle rappresentano circa il 16% del mercato, mantenendosi tra i preferiti dagli italiani.

Tra i settori in crescita spiccano le costruzioni, trainate dalla tendenza del kidult, ovvero il coinvolgimento di adulti in attività di gioco tradizionalmente associate ai bambini. Questo fenomeno evidenzia un cambiamento culturale, con una sempre maggiore accettazione del gioco come attività trasversale alle età.

Un altro segmento in espansione è quello delle figurine e degli sticker collezionabili, che ha registrato un aumento delle vendite del +23%. In particolare, il trend Micro, con una crescita del 30%, ha contribuito significativamente al successo di questa categoria. Anche il settore delle licenze, legato a manga, anime e altri fenomeni culturali, ha raggiunto il 29% del giro d’affari complessivo, sottolineando l’importanza crescente di prodotti tematici e personalizzati.

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