Scarsi investimenti nelle tecnologie, in ricerca e sviluppo e tanta, troppa burocrazia. Sono queste le cause individuate dall’Unione europea e che hanno frenato la produttività in Italia. Non lo scorso anno o negli ultimi cinque, ma da oltre 10, ovvero da ben prima che la crisi si facesse sentire negli stili di vita dell’Italia. Nessun governo esce indenne dal dossier dell’Ue sui Paesi europei dall’inizio della crisi a oggi: centrodestra, centrosinistra, governi tecnici: nessuno ha investito abbastanza per invertire la rotta che ha allontanato il Paese dalle più grandi economie d’Europa. IL DOSSIER UE
“Secondo diversi studi – riferisce il rapporto – la scarsa produttività di un Paese è strettamente legata alla qualità deteriorata delle istituzioni. Una qualità misurata dalla Banca Mondiale attraverso degli indicatori che denotano l’efficienza dei governi. Questa – si sottolinea nel dossier – è stata molto bassa nei Paesi dell’Eurozona caratterizzati da una scarsa produttività. Come nel caso dell’Italia”. Dal 1994 al 2007 la produttività dell’Italia – il total factor productivity (Tfp), ossia il fattore che calcola il peso dei vari fattori sulla produttività di un Paese, dal governo e la burocrazia alla tecnologia – si è allontanata notevolmente dal resto dell’Eurozona. Tra le cause di questo calo si segnala la poca efficienza del governo italiano, calcolata intorno a quota 0,7 nel 1996, sfocia in un percorso del Tfp dal 1996 al 2007 che resta sotto lo zero (circa -0,2%). Altra causa sono le tasse: maggiori tasse sulle imprese hanno ridotto significativamente l’imprenditorialità e la attività di ricerca e sviluppo, avendo così un impatto negativo sul Tfp. Poi c’è il fattore tecnologico: investire nell’Information and Communication Technology è importante – riferisce il rapporto – e determina la crescita del fattore di produttività di un Paese. I Paesi dell’area Euro che hanno fatto meno investimenti in tecnologia negli ultimi anni del periodo pre crisi (dal 2004 al 2007) hanno registrato infatti un fattore di produttività più basso rispetto agli altri. Infine, i Paesi che hanno speso di più in ricerca e sviluppo mostrano una performance annua di produttività molto più alta. Quelli che hanno speso di meno (come Spagna, Portogallo e Italia) hanno avuto un minore tasso medio di crescita.
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