Grazie discount, ma ora nel carrello della spesa può tornare la qualità. Merito della (lenta) ripresa della nostra economia che, dopo anni di difficoltà che avevano costretto gli italiani a cambiare abitudini di acquisto, sta riportando la situazione alla normalità. Quindi meno discount, addio alla corsa sfrenata agli sconti: il 70% dei consumatori, dato che ci posiziona al primo posto in Europa, è pronto a pagare di più per comprare cose di maggior qualità.
Lo dice il Rapporto Coop 2017 che prova a fare come ogni anno e con la solita ampia messe di dati la foto-ritratto della penisola, partendo dal carrello della spesa. A fronte di un +3% nei volumi dei consumi, anche il livello dei prodotti torna a crescere. «Il 2017 è l’anno della fine del downgrading della spesa», dicono gli analisti delle Coop. «La maggioranza degli italiani si è lasciata alle spalle il tempo delle rinunce alimentari e della corsa alle promozioni». Qualche esempio? I cibi cosiddetti “terapeutici” o superfood valgono ormai il 10% del carrello, calano le vendite del latte Uht (- 4,6%) a favore di quello ad alta digeribilità (+146%). Così come le uova di galline allevate a terra vedono una crescita vertiginosa (+15%). E gli acquisti del paniere del lusso registrano +8% nei primi sei mesi dell’anno.
Certo, non è ancora tutto sorrisi e feste. Il 28,7% delle famiglie rimane a rischio povertà (erano il 26% nel 2007). Ma la spesa per la cura del corpo è aumentata (10 miliardi l’anno), mentre scendono i costi per i “vizi”: meno fumatori (oggi al 19,8% dal 23,7% del 2012), meno alcol e meno profilattici (-6%). Resta invece intatta la passione per il gioco d’azzardo e crescono addirittura i dati sui consumi di antidepressivi (+18%) e quelli sulle armi. Più sani e più ricchi, ma anche più spaventati e tristi.
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