Il Ministero dello Sviluppo economico ha deciso di rendere consultabile a parlamentari e funzionari governativi i documenti riservati relativi al Ttip. Naturalmente non si tratta del testo consolidato del Trattato, non essendo questo ancora stato approvato: a essere visionabili presso la sala lettura sono le proposte avanzate in questi anni dai vari Paesi. Le richieste giunte al Ministero per leggere la documentazione sono state così numerose da richiedere l’estensione dell’orario di accesso alla sala nonché un numero superiore di postazioni. «Coloro che accedono sono tenuti a rispettare le regole di sicurezza e a non introdurre nella sala lettura cellulari, smartphone o altri dispositivi in grado di riprodurre o registrare immagini o parole», ha precisato il Mise in una nota.
ADESSO O MAI PIU? Alla base di questa apertura ci sarebbe una ragione squisitamente di tempistica. Se si vuole infatti arrivare a chiudere il Trattato, occorre farlo entro l’anno, altrimenti la discussione slitterà al 2020. «Serve un impulso politico per arrivare a un testo definitivo», spiegano gli addetti ai lavori: «la finestra di opportunità si sta chiudendo». Una volta concluso il mandato di Barack Obama (gennaio 2017) è difficile immaginare che i suoi successori vogliano tornare, in prima battuta, sul Ttip. Analogamente, in Europa avremo nel 2017 le elezioni francesi e nel 2018 quelle tedesche, dopodiché nel 2019 si procederà a rinnovare Parlamento e Commissione Ue.
LE RESISTENZE. Tuttavia il raggiungimento di un accordo sembra ancora difficile. Le divergenze sono molte e la trattativa è in stallo: a frenarla è il rifiuto categorico, da parte dell’Europa, all’utilizzo degli ormoni per la crescita degli animali. Inoltre la tutela dei prodotti Dop, Igp e Doc è giudicata ancora troppo debole.
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