I giochi sono finiti: Toys R’ Us, ecco come fallisce un gigante

Toys R’ Us dichiara bancarotta: si arrende alle vendite online e chiede di ristrutturare 400 milioni di euro di debito

I giochi sono finiti, e ha vinto internet. Ad arrendersi al crescente strapotere dell’e-commerce è il colosso dei giocattoli Usa Toys R’ Us. La catena di negozi di giocattoli ha chiesto l’accesso al Chapter 11, la bancarotta assistita. Si tratta solo dell’ultima azienda del retail tradizionale messa in crisi dalle vendite online (e in particolare da Amazon che l’ha superata al primo posto come rivenditore di giocattoli). Grazie alla procedura legale, Toys R’ Us punta a ristrutturare i suoi 400 milioni di dollari di debito in scadenza il prossimo anno.

I giochi sono finiti: Toys R’ Us, ecco come fallisce un gigante

L’ipotesi di una bancarotta aleggia da giorni e aveva spinto le agenzie di rating a tagliare la loro valutazione sulla società, riflettendo le attese del mercato. Nelle ultime ore Standard & Poor’s e Fitch hanno rivisto al ribasso il rating di Tots R’ Us in seguito alla crescente possibilità di una ristrutturazione del debito. Sul filo il destino di 1.600 negozi e 64 mila impiegati del gruppo di quello che un tempo era il luogo dei sogni di ogni bambino.

La decisione di attivare il Chapter 11 – che garantisce i fornitori sulla merce acquistata – arriva a poche settimane dall’avvio della stagione delle vendite natalizie, in cui si concentra il grosso del giro d’affari del gruppo. Le attività al di fuori degli Stati Uniti e del Canada, compresi 255 negozi autorizzati e partnership in joint venture in Asia, essendo entità separate, non sono comprese nella procedura.

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