I più poveri d’Italia? Sono i giovani

A lanciare l’allarme è l’annuale rapporto sugli indicatori sociali dell’Ocse, che riscontra il più alto tasso di povertà (15,4%) proprio tra la generazione 18-25 anni. In costante aumento i “Neet”

La povertà è di casa, tra i giovani italiani. Stando infatti all’ultimo rapporto Ocse sugli indicatori sociali, nel nostro Bel Paese sono i giovani ad avere i tassi più alti di povertà: tra gli under 18, la percentuale è del 17,8% (+2% dal 2007 al 2010), tra i giovani dai 18 ai 25 anni è del 15,4% (+3%). Tra i quarantenni, invece, il tasso scende al 13,4%, Più solidi gli over 75, a quota 11,7%. Come se non bastasse, l’Ocse ha rilevato una crescente presenza dei Neet: con questo termine si indicano i giovani under 26 inattivi, che non studiano né lavorano. Dal 2007 al 2012 la loro percentuale è schizzata al 21,1%: la terza più alta tra i Paesi Ocse, dopo Turchia (26,7%) e Grecia (27,3%). Infine, in generale, tra il 2007 e il 2012 la famiglia italiana ha perso in media 2.400 euro: il doppio rispetto all’Europa (1.100 euro). Inoltre tra il 2012 e il 2013 il 15% degli adulti italiani vive in una famiglia che non percepisce alcun reddito da lavoro.

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