© Getty Images«Il brand è stato gestito male, è ora di riportarlo agli antichi fasti»: questo è ciò che ha dichiarato al Wall Street Journal il figlio più giovane di Hugh Hefner, Cooper Hefner, ufficializzando la sua intenzione di riacquistare il marchio Playboy.
La notizia, lanciata proprio dal Wsj ha proprio tutto l’aspetto di una sorta di dichiarazione di guerra: il figlio del fondatore di Playboy ha già affermato di aver intenzione di mettere sul piatto 100 milioni di dollari, di contare su un hedge fund e anche su alcuni investitori, fra cui uno degli ex partner licenziatari del brand.
L’obiettivo è quello di “riportare a casa” il brand, che tornerebbe a essere di proprietà della famiglia dopo più di sette decenni dalla fondazione da parte del suo defunto padre: «Ho un forte legame personale con Playboy ma è anche innegabile che sia una grande azienda e un grande marchio americano, che va tutelato e non mandato allo sbando», ha detto ancora Hefner.
La proposta fatta da Hefner includerebbe una quota di proprietà del 10% del marchio e il suo ascendere al ruolo di Ceo. La sua presa di posizione vuole essere risolutiva, considerando che la società è stata quotata nel 2021, ma da allora ha visto le sue azioni crollare di oltre il 90%.
Non solo: Playboy, a oggi, ha 200 milioni di debiti e nonostante i tentativi di trovare una dimensione di spessore, risente fortemente della diminuzione dei ricavi pubblicitari e della facile reperibilità della pornografia sul web.
Cooper Hefner, 33 anni, è già stato direttore creativo di Playboy per tre anni, fino al 2019. Adesso punta a rilanciare il marchio con nuove partnership mediatiche, come i documentari, e a gestirne la proprietà intellettuale. Contestualmente, le altre divisioni dell’azienda continuerebbero a operare come entità separate con un nuovo nome.
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