Inflazione a +0,2%, record negativo dal 1959. E cresce il debito pubblico

L'Istat certifica il dato sull'aumento dei prezzi. Fabbisogno cresciuto, +2,6 miliardi di rosso in più. Qualche segnala di speranza solo dalla produzione industriale mentre l'euro tocca i minimi da 10 anni

Arriva anche l’ufficializzazione dell’Istat: il tasso di inflazione medio annuo per il 2014 è pari a +0,2%, in rallentamento di un punto percentuale rispetto al +1,2% del 2013. E soprattutto il record negativo dal 1959.

Per i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona il tasso di variazione è passato dal +2,2% del 2013 al +0,3% del 2014.

INFLAZIONE E MONETA UNICA. Nessuna variazione a dicembre nei prezzi, soprattutto per il calo degli energetici non regolamentati (-8%).

Cresce nel frattempo il debito della pa: +2,6 miliardi di euro a causa dell’aumento del fabbisogno delle amministrazioni piubbliche. Nei primi undici mesi dello scorso anno il debito pubblico è dunque aumentato di 90,3 miliardi, contenuto dall’apprezzamento dell’euro e dall’emissione di titoli a 8,1 miliardi.

E la moneta unica intanto scende a quota 1,17 dollari, ai minimi da dieci anni.

PRODUZIONE INDUSTRIALE. Cresce se non altro la produzione industriale a novembre sia nella zona euro che nella Ue (+0,2%), con l’Italia (+0,3%) che registra un aumento maggiore di Germania (0%), Francia (-0,3%) e Spagna (-0,1%).

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