Istat, auto e moda mettono in crisi l’industria italiana : -0,9% a febbraio 2025

Dati Istat, auto e moda mettono in crisi l’industria italiana : -0,9% a febbraio 2025© Shutterstock

Soltanto i settori di legno, carta e alimentare registrano una crescita. Per il resto, il nostro Paese si trova a dover registrare un altro calo, per il venticinquesimo mese di fila su base tendenziale e registrando un -2,7%. Secondo l’Istat, sono soprattutto auto e moda a mettere in crisi l’industria italiana. Anche su base mensile ci si attesta a -0,9%, tornando indietro dopo l’aumento di gennaio 2025. 

Esaminando le macro-aree, soltanto l’energia sta registrando un incremento, dopodiché ci sono segnali positivi con un picco di 10 punti percentuali per quanto riguarda i beni strumentali. Macchinari e mezzi di trasporto sono infatti i comparti più in difficoltà, con cali del 9,5% e del 14%. Non se la passa meglio il settore tessile-abbigliamento, con un decremento del 13%, né quelli metallurgico, elettronico e chimico.

L’automotive è in difficoltà. Basti pensare a Stellantis che, nel primo trimestre 2025, ha visto diminuire i propri volumi di un terzo, confermando il precedente andamento non positivo. Nel settore, l’Istat, per quanto riguarda febbraio, ha visto un calo del 33% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Crescita e fiducia dei consumatori

Si tratta di una situazione generalizzata che ha portato la Banca d’Italia e il Centro Studi di Confindustria a rivedere al ribasso le stime di crescita per il 2025, ridotte ora allo 0,6% anche per via dei dazi Usa imposti da Donald Trump. Il quadro si complica anche per via di un freno sugli investimenti. Per quanto riguarda il bonus di Transizione 5.0, si sono registrati solo 677 milioni di credito d’imposta prenotati, meno dell’11%.

La fiducia dei consumatori è in calo, con un saldo tra ottimisti e pessimisti che si riduce del 15% rispetto a gennaio 2025. Anche quella delle imprese è diminuita di oltre un punto percentuale. A complicare il quadro della richiesta di produzione industriale da parte della Germania, principale ‘cliente’ dell’Italia, che è scesa del 4%. Intanto, la produzione locale di Berlino, nei primi tre mesi dell’anno, è in progresso del 5%, pari a quasi 1,1 milioni di unità, così come in crescita di cinque punti è l’esportazione.

Tutti i dati Istat

Secondo i dati Istat, l’industria italiana continua ad arrancare. L’indice destagionalizzato aumenta su base mensile solo per l’energia, di quattro punti percentuali, mentre si osservano flessioni per i beni strumentali pari al 3,3%, per quelli intermedi del 2% e per i beni di consumo dell’1,9%.

Su base tendenziale, l’indice corretto registra un incremento soltanto per l’energia del 7,6%, mentre i cali riguardano i beni strumentali, con un -9,8%; i beni intermedi, con -4,6%, e quelli di consumo diminuiscono di due punti percentuali.

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