L’operazione si inquadra nell’ambito del piano strategico di gruppo 2024-2030: Italgas prevede di investire 1 miliardo di euro in Grecia. Si tratta di un programma ambizioso, che punta allo sviluppo dell’infrastruttura energetica del Paese e anche a sostenere il suo percorso di transizione ecologica.
L’investimento si articolerà su un arco temporale di sette anni ed è destinato principalmente alla consociata greca Enaon, nata dopo l’acquisizione di Depa Infrastructure nel 2022. L’obiettivo principale? Potenziare la distribuzione di gas naturale ed energie rinnovabili, con un’allocazione significativa di risorse.
Per la precisione, 650 milioni di euro saranno destinati alla realizzazione di oltre 3 mila chilometri di nuova rete di distribuzione del gas, che porteranno il servizio in aree non ancora raggiunte, ampliando il bacino di clienti serviti da Enaon da 615 mila a 920 mila entro il 2030. Chiaramente saranno coperte diverse aree della Grecia, con un focus particolare sulla metanizzazione dei territori, che contribuirà alla sostituzione di combustibili inquinanti come la lignite e il carbone.
Ma non è tutto qui, perché l’investimento si estende anche allo sviluppo dei gas rinnovabili. In particolare, Enaon sta lavorando allo sviluppo del biometano e dell’idrogeno verde, due fonti energetiche fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Il gruppo ha già avviato una valutazione della compatibilità della rete con l’idrogeno, con l’obiettivo di creare una rete più flessibile e pronta a gestire una varietà di fonti energetiche.
Un altro aspetto fondamentale del piano è la trasformazione digitale del network, che prevede la digitalizzazione completa degli asset entro il 2025. Italgas prevede l’impiego di tecnologie avanzate come il software Dana (Digital Advanced Network Automation), che consentirà la gestione automatizzata e il controllo remoto delle reti e degli impianti.
Inoltre, sarà avviato il processo di sostituzione dei tradizionali contatori con il nuovo modello Nimbus, un smart meter H2-ready, che garantirà performance superiori nella telegestione e telelettura e potrà gestire miscele di gas naturale e rinnovabili, un passo importante per preparare l’infrastruttura alla distribuzione di gas rinnovabili come biometano e idrogeno. Nel complesso, dunque, la cifra da investire è una testimonianza dell’ambizione del gruppo nel rafforzare il proprio ruolo nei mercati internazionali e nella promozione della sostenibilità energetica.
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